A Gaza gli scontri sono sempre più devastanti e la fame è uno dei primi nemici dei palestinesi. La Global Sumud Flotilla, partita verso le coste della striscia per portare aiuti umanitari, è stata attaccata in più di un’occasione e le polemiche stanno divampando in tutto il mondo. Di questo si discute anche a 4 di Sera, programma di approfondimento e di attualità di Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio.
In studio c’è Sara Kelany, deputata alla Camera per Fratelli d'Italia, che spiega le evidenze del fallimento di una missione ritenuta più “speculativa” che “umanitaria”. La Kelany afferma: “Era del tutto evidente, nel momento in cui è stata organizzata questa spedizione umanitaria tra molte virgolette, che questi soggetti non sarebbero mai potuti arrivare a portare gli aiuti umanitari a Gaza. C'è un blocco navale in corso di fronte alle coste di Israele, di fronte alle coste di Gaza, c'è un teatro di guerra. È del tutto evidente che le barche non possano approcciare, c'è stata la disponibilità del governo israeliano di far approdare le navi ad Ashqelon per la consegna degli aiuti lì e la Flotilla ha negato completamente questa possibilità. È ben vero che la popolazione di Gaza stia soffrendo, è ben vero altrettanto che l'Italia è uno dei primi contributori rispetto agli aiuti umanitari per la popolazione civile. È ben vero che l'Italia ha esfiltrato 181 bambini per farli curare all'interno degli ospedali italiani”.
Di contro, c’è Marco Furfaro, deputato alla Camera per il Partito Democratico, che s’indigna contro chi mette in dubbio la generosità e il coraggio di quelli che hanno deciso di rischiare la vita per cercare di lenire le sofferenze del popolo palestinese: “Non siamo semplicemente dentro ad una guerra se oggi c'è un'escalation così grande e condivido che ci siano anche altri teatri. Io sono uno che in Parlamento ha sempre votato per la resistenza ucraina. Però qui ci sono dei crimini di guerra conclamati. C'è l'utilizzo della fame come arma di guerra e i cittadini hanno scelto di agire, alcuni come volontari, molti di Music For Peace, non so se li conoscete. Per questo sono un po' indignato quando si dice che è una pantomima, perché questi sono ragazzi che ogni giorno a Genova si occupano delle persone più fragili, dei senzatetto, di chi non ha niente. Di italiani e di stranieri. E già mandavano pannolini e generi di prima necessità a Gaza. Ad un certo punto non arriva più niente per il blocco e decidono di farlo in prima persona. Certamente è un'azione pericolosa, un'azione anche politica ovviamente, ma fatta perché c'è una comunità internazionale che è stata ferma di fronte ad un criminale di guerra che si chiama Netanyahu”.
Sara Kelany: "Era evidente che la #flotilla non sarebbe mai riuscita a portare aiuti umanitari"
— 4 di sera (@4disera) September 24, 2025
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