Clima incandescente a Lo Stato Delle Cose, dove Antonio De Rensis abbandona nuovamente lo studio. Tutto ha inizio dal racconto del colonnello Cassese sul verbale dell’interrogatorio di Andrea Sempio fatto dai carabinieri nel 2008: "Questo è un elemento che non riesco a ricordare, tant’è che su quel verbale c’è un nostro errore, perché addirittura non abbiamo scritto della sospensione dell’interrogatorio, momento in cui abbiamo iniziato a sentire gli altri suoi amici. Per cui, verosimilmente, non aveva con sé lo scontrino. Ma escludo categoricamente che sia uscito dalla caserma, perché prima va firmato il documento".
Per lui "probabilmente lo scontrino sarà stato portato dai suoi familiari. Non ricordo nemmeno il fatto dell’ambulanza, il verbale è carente in questo senso. Perché? È stato fatto l’errore di non segnare l’interruzione". Immediata la reazione dell'avvocato di Alberto Stasi: "È tutto il contrario di quello che dice l’indagato in maniera – sembra – molto sincera", tuona De Rensis.
A quel punto a smorzare gli animi che pensa il conduttore. Massimo Giletti ironizza: "Per eliminare l’avvocato De Rensis ho la chiave: inquadratemi Lovati". E il legale di Stasi termina la sua frase: "Che saluto caramente, ma vi lascio". Poi il legale spiega il reale motivo della sua scelta: "Perché voglio che Massimo sia libero, che non abbia il minimo imbarazzo". Lovati reagisce: "Grazie Antonio", e il difensore di Stasi finisce pungendo la giornalista Rai: "Io vado via anche perché così la dottoressa Pietracalvina interrompe te!".