Altro che esonero

Milan, Montella smonta Gattuso: "Con me non hanno avuto pazienza, ora raccolgono i frutti. Cutrone mia creatura"

Giulio Bucchi

Un'intervista da non far leggere ai tifosi del Milan. Il tecnico del Siviglia Vincenzo Montella commenta a Radio Anch'io il momento dei rossoneri, con Rino Gattuso che sta guidando la squadra a una clamorosa, insperata rimonta Champions al quarto posto. Ma Montella, esonerato a dicembre, non ci sta ad assegnare al suo erede tutti i meriti: "Siamo pagati anche per essere il capro espiatorio - spiega a RadioUno -. Credo di aver fatto il meglio possibile. Ho fatto degli errori ma c'erano anche 10 giocatori nuovi, molti dei quali alla prima esperienza in Italia e la quasi totalità non aveva mai giocato in Champions. Ci voleva un periodo di adattamento, nessuna squadra può essere vincente od ottenere risultati subito, specie se nessuno dei suoi giocatori ha vinto qualcosa. Bisognava aspettare, ma ce lo dicevamo con i dirigenti nelle prime settimane. Sono giocatori forti e che miglioreranno ancora ma, a parte Bonucci, nessuno aveva indossato una maglia prestigiosa come quella del Milan". Il concetto, dunque, è chiaro: Gattuso sta raccogliendo i frutti di quanto seminato dall'Aeroplanino a inizio stagione, a partire dal baby bomber Patrick Cutrone: "Sono felicissimo della sua convocazione, quasi fosse stata la mia, lo sento come una mia creatura. L'ho fatto debuttare, ho visto sin dall'inizio la sua fame, abbiamo lavorato molto su di lui. Quello che lo contraddistingue di più è la voglia di migliorarsi in ogni singolo minuto di allenamento, questo lo porterà lontano, può essere il futuro della Nazionale".