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Juventus e Inter, ecco i loro veri padroni: Raiola e Pastorello, per il salto di qualità

di Giulio Bucchi domenica 14 luglio 2019

3' di lettura

Uno in giacca e cravatta per ogni occasione, l' altro con t-shirt senza loghi e stile casual anche nei momenti più formali di una trattativa. Due modi di vivere il mestiere di procuratore agli antipodi che non preclude al meno elegante di avere uguale se non maggior successo del primo. Stiamo parlando di Federico Pastorello e Carmine "Mino" Raiola, due dei più importanti e influenti agenti di calciatori a livello mondiale, che negli ultimi anni si sono "spartiti" il mercato italiano a suon di trasferimenti da urlo. L' elegante Pastorello, che ricorda il celebre e infallibile 007, è da ormai diverso tempo vicino all' Inter, da quando portò in nerazzurro l' allora assistito Samir Handanovic dall' Udinese, prima che quest' ultimo scegliesse di affidarsi ad un altro agente e intermediario internazionale come Fali Ramadani. Nel corso degli anni sono state molteplici le operazioni concluse con la Beneamata nate dalla collaborazione col ds Ausilio e proseguite poi coi colleghi che l' hanno affiancato (Sabatini prima, Marotta ora), continuando - e consolidando il rapporto - anche durante questa sessione di mercato. Giocatori e allenatore - L' attuale rosa può vantare tre giocatori della sua scuderia (Asamoah, Candreva e D' Ambrosio, seguito da Pisacane ma in orbita Pastorello) dopo l' addio di Keita Baldé, non riscattato, oltre al vero uomo forte della nuova Inter targata Marotta: Antonio Conte. Ma non è finita qui. Per conto del procuratore ufficiale, Pastorello ha curato il trasferimento nelle vesti di intermediario di Lazaro dall' Herta Berlino per 26 milioni di euro, ed è al lavoro per portare a termine altri colpi. Se in passato, per motivi di vicinanza ad agenti meno affermati o su mandato dello stesso club, ha agito da mediatore per affari poi mai concretizzati (vedi Malcom l' anno scorso), ora lo 007 di Rovereto è pronto a portare ad Appiano anche Romelu Lukaku, soffiato proprio a Mino Raiola, e fortemente voluto da Conte. Il viaggio a Londra di Ausilio servirà per cercare di trovare una quadra per il suo approdo a Milano. Attivo anche sul fronte delle uscite, dove lavora per trovare una sistemazione al terzino brasiliano Dalbert, Pastorello gestisce giovani di prospettiva già agli ordini del mister a Lugano come Vergani, inizialmente considerato come contropartita per gli affari Sensi e Dzeko. Il suo rivale in affari Raiola ha tutt' altro profilo. Considerato dai tifosi una spina nel fianco dei club per la portata dei calciatori che assiste e puntualmente esplodono attirando top club europei, Mino ha svolto negli anni un lavoro impeccabile ottenendo sempre il massimo per i suoi ragazzi. Emblematici sono stati i casi relativi agli spostamenti del fuoriclasse Ibrahimovic e l' abilità nel trovare sempre una piazza disposta ad offrire una chance allo scapestrato Balotelli. E proprio con l' approdo di Pogba ora all' Old Trafford, Raiola si è riaperto un canale importante con la Juventus, club in cui portò un giovane Pavel Nedved dalla Lazio nel 2001, rinforzandolo anno dopo anno. Quando il look non conta - I bianconeri possono contare sull' esperienza di Matuidi, arrivato nel 2017 dal Psg per 30 milioni, e sulla freschezza del gioiellino Kean, esploso durante l' ultima stagione e in odore di ricco rinnovo, oltre al baby Luca Pellegrini appena acquistato dalla Roma. Se molti riescono a prenderlo in giro per come si pone, andando spesso allo scontro e passando come uno sprovveduto alla Sergente Garcia, Raiola ha sempre in mano il pallino della situazione, rinfrancando il proprio ego (sostenuto dalla bravura e una percentuale di fortuna) concludendo affari milionari. Il prossimo, sempre con la Juve, sarà quello di De Ligt dall' Ajax. E poi, chissà, un ritorno di Pogba a 3 anni dal suo addio. Inter e Juve si affidano ai due padroni del mercato per il definitivo salto di qualità. di Filippo M. Capra

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