Pescara, 27 mar. (Adnkronos) - Secondo i tre consulenti Vittorio Fineschi, Francesco Della Corte e Riccardo Cappato, nominati dal gip di Pescara Maria Michela Di Fine per accertare le cause del decesso del calciatore del Livorno Piermario Morosini, il defibrillatore doveva essere usato quando il calciatore fu colto da improvviso malore. Il calciatore era deceduto allo stadio Adriatico di Pescara durante Pescara-Livorno il 14 aprile 2012. Da quanto e' stato possibile apprendere, secondo i periti il decesso di Morosini e' inquadrabile come una morte improvvisa cardiaca aritmica, secondaria alla cardiomiopatia aritmogena da cui era affetto, precipitata dallo sforzo fisico intenso. Per la vicenda sono indagati il medico sociale del Livorno calcio Manlio Porcellini, quello del Pescara Ernesto Sabatini, il medico del 118 in servizio quel giorno allo stadio Adriatico Vito Molfese, e il cardiologo Leonardo Paloscia, direttore dell'unita' coronarica e cardiologica presente allo stadio come tifoso.