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Vincenzo Spadafora, l'obiettivo sul Coni: smantellare la riforma di Giancarlo Giorgetti

Vincenzo Spadafora sta lavorando per ridare al Coni quello che la riforma Giorgetti-Valente gli aveva tolto. E nel frattempo, scrive Dagospia, costruirsi un dipartimento che come hanno scritto i tecnici di Palazzo Chigi, è molto di più: un dicastero a sé. Da tempo ha stretto un patto di ferro con il presidente del Coni Giovanni Malagò. Anche se trai due la fiducia non è più quella di prima.

 

 

Questo dopo che l’Agenzia delle Entrate aveva bocciato l'idea dei due sul fatto che il dipartimento dello Sport aveva perorato col fisco la causa del Coni per non pagare l’Iva sul contratto di servizio che lo lega a Sport e Salute: 15 milioni 186 mila euro anziché 18 milioni 123 mila. 3 milioni da togliere alle casse dello Stato in un momento drammatico. La risposta dell’Agenzia delle Entrate è stata negativa: “Tutte le prestazioni fornite sono da considerarsi ai fini della disciplina Iva e quindi il corrispettivo va pagato regolarmente”. Nel frattempo l’account Twitter Sport scrive che Malagò e Spadafora proveranno a mettere in legge di bilanciola rimozione a  Sport e Salute di 114 dipendenti e di immobili per 70 milioni.