Chi l'ha visto?

Ihattaren, il talento della Juve che non si trova più: depressione o bad boy? Da quando è sparito

Fabrizio Biasin

Questa è una storia triste. C'entra poco con il calcio e molto con tutto il resto: la vita, le rogne, la sfiga, gli affetti. E dice anche che il grano è importante - siamo mica verginelli- ma se il cervello va altrove c'è poco da fare: conta niente il conto in banca, conta niente la carriera, conta niente qualunque cosa. Mohamed Ihattaren ha 19 anni, gioca a pallone, ruolo trequartista, è molto forte, tutti pensano che sia destinato a un futuro ad alto livello («questo è un fenomeno, dirò a Quagliarella di prenderlo sotto la sua ala», disse Antonio Cassano qualche tempo fa). Gioca nella Samp, ma il suo cartellino è di proprietà della Juventus (contratto fino al 2025). I bianconeri lo hanno acquistato la scorsa estate dal Psv Eindhoven per 1,9 milioni + 2 di bonus, in Olanda ha messo insieme 56 presenze con 6 reti e 8 assist in Eredivisie e 10 presenze 1 gol e 3 assist in Europa League. Il suo procuratore? Mino Raiola, uno che non concede i suoi servigi a chiunque, solo a quelli che portano quattrini. E pure tanti.

 

 

 

 

Ebbene, pare che Mohamed Ihattaren non abbia più intenzione di giocare. Gli manca la voglia, gli mancano gli stimoli, gli manca tutto. Non si è mai visto in campo, quest' anno, molto di più a Milano o a Monaco con gli amici. E il problema a quando pare è la morte del babbo, scomparso nel 2019. Oh, ognuno reagisce a modo suo: c'è chi si sfoga sul lavoro, chi perde la testa. Lui, al momento, non ce la fa, non se la sente, continua ad avere un rapporto complicato con la madre, non si applica e, anzi, si è ufficialmente levato dalle scatole. Ha lasciato Bogliasco e la Sampdoria lo scorso 13 ottobre adducendo «motivi personali», non è mai più tornato e a quanto pare non sa neppure se andrà avanti a giocare a pallone (di sicuro non in blucerchiato). «Sono un giocatore tecnico, con un buon tiro e una buona velocità palla al piede. Vedo il gioco, vedo tutto velocemente: sono le mie armi sul campo». Aveva detto così il giorno del suo arrivo in Italia, anche se il suo aspetto tradiva una condizione fisica decisamente non ottimale, con qualche chilo di troppo, mai realmente perso. Anche i suoi precedenti non erano dei migliori: il 31 luglio era stato messo fuori rosa dal Psv per motivi disciplinari perché - ufficialmente assente dagli allenamenti per malattia - era stato "pescato" al centro sportivo del Nizza insieme a Raiola. E vabbé...

 

 

Mister Roberto D'Aversa gli ha messo a disposizione il suo staff, ha studiato un piano di recupero personalizzato, a partire da ottobre lo ha inserito in gruppo, ma non è mai stato troppo felice di quella operazione (quando il ragazzo ha lasciato il ritiro ha detto «non l'ho mai avuto a disposizione, per me non cambia molto»). Ora la Sampdoria si aspetta che la Juventus prenda una posizione di qualche genere. Quale? Difficile dirlo, del resto i bianconeri non possono che pretendere spiegazioni da Mino Raiola e, probabilmente, ragionare sulla rescissione del contratto (e magari sul "prestito-risarcimento" di un promettente Under 23 al club di patron Ferrero). Ecco, la verità è che al ragazzo la cosa interessa pochissimo e dall'Olanda, semplicemente, fanno sapere che «Mohamed vuole interrompere il prima possibile la sua avventura nelle file della Sampdoria, ma non è detto che decida realmente di appendere le scarpette al chiodo. Potrebbe decidere di cambiare maglia a partire dal 1 gennaio». In genere le chiamano "meteore"...