Prima corsa

Gp Arabia Saudita, "chi non vedrete sulle tribune": la dura legge dello sceicco, chi rischia la cacciata

“Siamo pronti a mostrare al mondo di cosa siamo capaci. La gara? Si disputerà esattamente com’era stato previsto e così tutto il mondo saprà chi sono sauditi e quali sono le capacità del Regno dell’Arabia Saudita”. Sono le parole del Principe Khalid ai microfoni dell’agenzia di stampa francese Afp: “Il circuito è completato al 95%, il 5% mancante sono dettagli come ad esempio l’affissione dei cartelli di sponsorizzazione, piantare alberi e altre decorazioni. Il tracciato è pronto, le infrastrutture anche, tutto ciò che è fondamentale e imprescindibile per la gara è pronto”.

 

 

Il dress-code? Non verrà rispettato
Il dress-code locale sull’abbigliamento invece non verrà rispettato, dopo le polemiche che si sono sollevate in avvicinamento al weekend: “Non ci saranno restrizioni, ci aspettiamo semplicemente un po’ di rispetto da parte dei visitatori così come lo avrebbero in qualunque altra occasione — dice il Principe — Non ci saranno spettatori in costume da bagno sulle tribune, ecco”. A margine del Gran Premio è in programma anche un concerto del cantante Justin Bieber, al quale la fidanzata di Jamal Kashoggi – giornalista saudita assassinato all’interno del consolato dell’Arabia Saudita, a Istanbul, nel 2018 –, Hatice Cenzig, ha chiesto di non esibirsi attraverso una lettera aperta. 

 

 

“Arabia Saudita diversa da come si crede”
“A simboleggiare un Regno non può essere un cantante, ma i suoi leader e il suo popolo — ha commentato in merito Khalid — Non si può ‘lucidare’ l’immagine attraverso un concerto o trasmettere qualcosa lontano dalla realtà. Possono esserci cantanti ed attori che non sono mai venuti in Arabia Saudita, ma chi l’ha fatto è andato via consapevole del fatto che ora il Regno è molto diverso da quello che si crede”. E ancora: “La lotta che è stata condotta contro il nostro Regno è stata perpetrata per motivi politici. Qualcuno non vuole il nostro successo. Ci viene criticato il fatto di non essere al passo coi tempi con i diritti umani. Nessuno è perfetto e anche chi ci critica ha la stessa dose di problemi. Noi siamo consapevoli del fatto che questa guerra dialettica proseguirà, possiamo solo dire al mondo di venire a visitarci per farsi un’idea di persona di ciò che è l’Arabia Saudita”.