Sempre lui

Napoli-Inter, per la quarta volta... Lo strano caso dell'arbitro Daniele Doveri: come ce lo spiegano?

Lorenzo Pastuglia

Toh, chi si rivede. L’arbitro di Napoli-Inter è ancora Daniele Doveri di Roma. Proprio lui sarà il fischietto del big match della 25esima di A, in programma sabato alle 18. La notizia è che dirigerà per la quarta volta consecutiva la sfida del Maradona — in vari ci hanno ironizzato su sui social — dopo aver iniziato a maggio 2019, quando gli azzurri, allenati da Carlo Ancelotti, s’imposero sulla squadra di Spalletti con un netto 4-1, complicando la corsa alla Champions poi centrata nell'ultimo turno con l'Empoli. L’anno dopo il successo però andò ai nerazzurri di Conte, trascinati dalla doppietta di Lukaku e dalla rete di Lautaro Martinez. 

 

 

L’anno scorso il big match dell’ex San Paolo terminò in parità: 1-1, con autorete di Handanovic e gran gol di Eriksen da fuori area. Il Napoli peraltro è la squadra che Doveri ha diretto più volte in carriera, ben 31 (tra cui la finale della Coppa Italia vinta nel 2020), mentre l'Inter è la terza con 24 precedenti: entrambe hanno un bilancio favorevole con quest'arbitro. Proprio i nerazzurri, prima di Conte e poi di Inzaghi, hanno incrociato nell'ultimo anno il fischietto di Roma 1 solo in grandi occasioni: la Supercoppa Italiana di un mese fa (vinta 2-1 sulla Juve nel finale dei supplementari, ndr), due volte nel derby (3-0 anno scorso, 1-1 a novembre) e la classica contro la Juve (anche qui 1-1). Tutte dunque senza perdere mai.

 

 

Di Volterra, Doveri ha iniziato ad arbitrare a 19 anni. Dopo una lunga gavetta in A, negli scorsi mesi lui e Valeri hanno scelto di fare un passo indietro dallo status di arbitri internazionali, per far spazio a colleghi più giovani come Chiffi e Pairetto. Restano comunque operativi anche fuori dall'Italia, ma col ruolo di Video Match Official. Il fischietto di Roma 1 non ha diretto gare di spessore nelle competizioni Uefa perché la nomina è arrivata soltanto nel 2018 quando aveva già 40 anni, quindi senza grandi prospettive, ma fu "prestato" alla Grecia per l'infuocato derby di Salonicco nell'ottobre dello stesso anno.