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Novak Djokovic, la fucilata di Adriano Panatta: "Perché deve restarsene a casa", Italia vietata

Il caso-Novak Djokovic continua a far discutere l'Italia. Un caso aperto dall'intervista di Valentina Vezzali a Libero, in cui aveva spiegato che le porte per il torneo di Roma erano aperte anche al tennista no-vax. Apertura che ha sollevato un polverone, tanto che la Vezzali è tornata sul caso e ha precisato: "Per lui come per tutte le persone che sono in Italia valgono le normative che sono in vigore nel nostro Paese", così la sottosegretaria allo Sport.

 

Il punto, secondo la Vezzali, è che Djokovic può giocare anche senza vaccino perché in Italia "chiunque voglia giocare a tennis individualmente può farlo". E ancora, ha aggiunto: "Ovviamente, dovesse Djokovic venire in Italia, qualora non avesse il green passi rafforzato non potrebbe dormire in albergo, andare al ristorante, usare i mezzi pubblici, gli spogliatoi, le docce. Se riuscisse a trovare un'alternativa come affittare una casa e un mezzo proprio, andare direttamente al campo con la divisa per giocare allora potrebbe farlo. Ma da qui a maggio mi auguro la situazione possa essere diversa e di conseguenza gli scenari saranno diversi".

 

Di avviso diametralmente opposto, però, Adriano Panatta, il quale picchia durissimo contro Djokovic: "Le mie opinioni personali su di lui non cambiano e lo ribadisco anche adesso. Per me o si vaccina o farebbe meglio a starsene a casa. A decidere ovviamente non sono io, ma il regolamento del torneo che deve attenersi a quelle che sono le leggi, i decreti italiani. Se la legge lo consente, allora può giocare", conclude Panatta.