Caos in serie B con il Lecco che rischia l’esclusione dal campionato cadetto a poche ore dalla vittoria playoff contro il Foggia (3-1). Martedì, giorno della scadenza per iscriversi alla prossima stagione (a Lecco è una gioia che mancava da 50 anni), nella PEC da inviare alla Figc il club avrebbe dovuto allegare una documentazione sui lavori per adeguare lo stadio Rigamonti-Ceppi richiesti dalla nuova categoria o in alternativa indicare un secondo campo dove giocare le partite casalinghe. Alla scadenza del termine ultimo, però, i documenti non sono arrivati e sono stati presentati solo ieri mattina.
Un caos che sa molto di pasticcio buorcratico, visto che il club non avrebbe problemi con le risorse o le fidejussioni e rischiare l’esclusione per una dicitura su un documento sarebbe davvero folle. Il presidente Paolo Di Nunno ha provato a spiegare la natura dell’impasse: «Abbiamo indicato lo stadio di Padova (l’Euganeo, NdR), ci serviva solo perché è obbligatorio indicare un impianto al momento dell’iscrizione - ha detto ai microfoni di Lecco FM -. Erano gli unici che potevano concederlo velocemente». Di Nunno, infatti, spera ancora di poter giocare al Rigamonti-Ceppi.
VIZIO DI FORMA
Massimo Cellino i documenti per iscrivere il suo club li aveva presentati, ma la Lega di B ha respinto la sua domanda di iscrizione anche per via di un vizio di forma. Era già accaduto qualcosa di simile quando il Brescia calcio si era opposto, fuori tempo massimo, all’omologa del Tribunale di Reggio Calabria per lo stralcio del debito della Reggina. Stavolta, però, le porte del campionato potrebbero riaprirsi. Proprio la Reggina rischia ancora grosso. Martedì notte sono arrivati i bonifici degli stipendi ai giocatori, ma bisogna ancora accertare che siano stati pagati i contributi Inps e Irpef più il saldo del piano di ristrutturazione. Decisive saranno le verifiche della Covisoc. Al di là di come finirà la vicenda a Reggio sono arrivate le dimissioni sia del presidente Marcello Cardona sia dell’ad Castaldi: «La proprietà mi ha informato dell’intenzione di cedere il club e pertanto ho ritenuto, fisiologicamente, concluso il mio impegno e rassegnato al cda le dimissioni dal prestigioso incarico» si legge in una nota ufficiale del presidente. A sperare che qualcosa non quadri nei conti degli amaranto c’è il Perugia, che insieme al Brescia spera di risalire a scapito dei due club in bilico.