In Inghilterra è scoppiata l'ennesima polemica dai connotati prettamente woke. Questa volta, però, riguarda il mondo del calcio e, in particolare, l'Arsenal. Molti lamentano che la squadra londinese, nella sua rosa femminile, avrebbe soltanto calciatrici "bianche". A far scalpore, infatti, è stata la tradizionale foto di inizio stagione postata sui social in cui compaiono 27 giocatrici e l'allenatore Jonas Eidevall, tutti dalla carnagione chiara. Un'immagine che è subito diventata virale, ottenendo ben quattro milioni di visualizzazioni. "Nel 2023 nessuna squadra professionistica, maschile o femminile, dovrebbe essere formata da un organico di soli bianchi", ha commentato un utente indignato.
Immediata la replica ufficiale del club: "Riconosciamo che la nostra attuale prima squadra non riflette la diversità esistente nel club e nelle comunità che rappresentiamo". I Gunners, infatti, riconoscono che rendere l'organico più diversificato sia per la società una priorità. "In tutte le nostre squadre", si è difesa la società londinese, "compresi i settori giovanili maschili e femminili, siamo orgogliosi che giocatori dai background diversi abbiano contribuito alla nostra storia, al nostro successo e alla nostra cultura".
La questione non è affatto nuova. Come riporta Repubblica, già a inizio ottobre la commissione incaricata di analizzare lo stato del calcio femminile in Inghilterra, presieduta dall'ex giocatrice Karen Carney, aveva indicato come priorità una maggiore presenza delle minoranze in campo e fuori. Nel 2021 era stata calcolata tra il 10% e il 15% la percentuale di calciatrici di colore, asiatiche o di altre minoranze nella Women's Super League inglese.