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Daniel Ricciardo: "La mia storia con la figlia di Gherard Berger...". Occhio alle foto

venerdì 22 marzo 2024

2' di lettura

“La mia relazione con la figlia di Gerhard Berger? Abbiamo una bellissima relazione, lei è cresciuta nelle corse, le rispetta e mi sostiene tanto. Ma non viene a ogni Gp, come una tifosa. Ha la sua vita, la sua carriera”. Esordisce così Daniel Ricciardo, oggi pilota della Racing Bulls (ex Alpha Tauri) in un’intervista al Corriere della Sera. Con il papà, ex ferrarista, “parlo anche di corse — ha aggiunto l’australiano ex Red Bull — Le F1 della sua generazione erano fantastiche, e mi piacerebbe guidarle magari per qualche giro. Ma sapendo quanto è migliorata la sicurezza non correrei nella sua epoca”. I suoi ricordi più belli in F1 sono invece “la vittoria a Montecarlo nel 2018, la più speciale. E poi quella nel 2021 a Monza con la McLaren, un sorriso in un momento duro”. 

L'anno scorso Ricciardo è stato chiamato all’improvviso a guidare dopo l’allontanamento di Nyck De Vries da Faenza per gli scarsi risultati raccolti dall’olandese. Dal GP d’Ungheria l’australiano è così tornato a bordo, dopo non aver trovato un volante alla fine della stagione 2022, quando ha detto addio alla McLaren: “La chiamata improvvisa? Un po’, ti senti più sicuro e hai una maggiore confidenza. Ma poi quando sali in macchina guidi come sempre”. A Faenza, quest’anno, sono arrivate nuove persone, come l’ex Ferrari Laurent Mekies, diventato team principal: “L’arrivo di nuove persone ha portato idee diverse — ha detto ancora Ricciardo — Laurent è molto esperto, e poi ci sono veterani della F1 come Alan Permane (ex Alpine ndr), e Peter Bayer (ex Fia ndr). C’è aria fresca, si sente”.

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Quando è rimasto fuori dalla F1 a inizio 2023, Ricciardo ha raccontato di essersi sentito molto triste: “Serve sorridere di più quando la vita ti sorride — ha aggiunto — Ma è importante divertirsi nel proprio lavoro ed essere ottimisti. Due anni fa la mia carriera sembrava finita, sorridevo anche lì perché mi sentivo fortunato ad aver vissuto il mio sogno. La gente non capiva, pensava fossi poco serio. Ma non era così”. Come si fa a farlo capire? “È una questione di equilibrio, più grande è il mio sorriso, maggiore è”.

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