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Juve, John Elkann non cita Allegri: per il mister è finita

Giampiero De Chiara
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Per la Juventus «il 2023 ha rappresentato un anno di transizione con l’attenzione rivolta alla risoluzione delle vicende che stava affrontando con la giustizia sportiva, sia in Italia che in Europa». Così John Elkann amministratore delegato di Exor (l’holding finanziaria olandese che controlla la società bianconera), nella lettera agli azionisti per il bilancio 2023. L’imprenditore ha presentato la situazione del club ipotizzando un «Anno Zero, in cui la società sta ponendo le fondamenta per il suo ritorno, sia dentro che fuori dal campo».

Elkann ha poi svelato che il futuro tecnico dei bianconeri poggia sulle spalle del Football Director Cristiano Giuntoli che «aiuterà a plasmare il futuro della squadra che punta a tornare in Champions League e ha già confermato la sua presenza al Mondiale per Club allargato della Fifa nell’estate del 2025». Nessun riferimento invece all’attuale tecnico, Massimiliano Allegri, il cui contratto con la Juve scade nel giugno del 2025. E questa plateale mancata citazione alimenta la conferma dell’ipotesi di un suo addio già alla fine di questa stagione. Allegri, che guadagna sette milioni di euro all’anno, sarà allontanato e al suo posto, molto probabilmente, arriverà Thiago Motta, l’attuale tecnico del Bologna. È lui l’uomo scelto dal Football Director. E dopo queste parole di Elkann, Giuntoli ora ha anche carta bianca. Elkann, nella sua lettera agli azionisti, ha voluto poi fare la storia di quella che è stato il club per la famiglia Agnelli, delineando il possibile prossimo scenario con una parola che non viene pronunciata, ma che è la chiave per capire cosa succederà: austerity. «La Juventus mira a costruire una struttura di costi sostenibile in linea con le nuove regolamentazioni dell’Uefa». Parole chiare che non sono equivocabili.

 

 

E c’è anche un occhio al passato con l’imprescindibile legame tra gli Agnelli e la Juventus. «Da quel momento (24 luglio 1923, ndr) è iniziata una storia d’amore lunga un secolo tra le famiglie bianconere e la mia famiglia». Un legame che continua e che deve però fare i conti con i numeri e il portafogli della Exor che controlla tante società e che quindi, di fatto, deve bilanciare gli investimenti. Ecco perché il plauso alla politica dei giovani che la Juve ha intrapreso creando, nel 2018, la Next Gen (la seconda squadra dei bianconeri composta tutta da under -23, ndr). «Con un maggiore focus sui giovani talenti della sua Next Gen la Juventus mira a costruire una struttura di costi sostenibile», ha scritto ancora Elkann. Un messaggio chiaro visti anche i tanti giovani calciatori che ora giocano in prima squadra. Il talento va costruito e coltivato e non pagato a peso d’oro, magari cercandolo all’estero. Con tanti saluti anche agli attuali ingaggi ultra milionari per la panchina bianconera. Parola di John Elkann

 

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