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Juventus, voci clamorose su Motta: "Chi sarà il traghettatore prima di Mancini"

lunedì 17 marzo 2025

2' di lettura

I nomi per la successioni in panchina sono già stati scelti e sono quelli di Roberto Mancini, Stefano Pioli, Gian Piero Gasperini, Xavi e Tudor. Ma in casa Juve si punterà a finire la stagione con Thiago Motta, nonostante un suo proseguimento di percorso sulla panchina bianconera dall’estate sia praticamente impossibile. L’italo-brasiliano continuerà fino a giugno per questioni di bilancio, che vengono ritenute prioritarie rispetto a quelle tecniche. Una mancata qualificazione in Champions costringerebbe a rivedere i piani di mercato e, soprattutto, esporrebbe al rischio di un aumento di capitale, eventualità vista come il demonio secondo Tuttosport. 

Thiago Motta deve però convivere con le voci sempre più pressanti di esonero in caso di altri passi falsi, come un k.o. contro il Genoa nella prossima giornata di campionato. A Firenze il gruppo, per la seconda gara di fila dopo l’Atalanta, non ha dato segnali di reazione dopo la prima difficoltà e, anzi, si è disunito. Giuntoli ha lanciato un messaggio preoccupante nei confronti di Motta: “La squadra dopo una partita sbagliata ne aveva sempre fatta una giusta, questa è la prima volta che si inceppa. In queste situazioni bisogna affrontare tutti i temi, quello tattico lo guarderà il mister, tutti insieme dobbiamo dare una mano per ritrovare l’equilibrio”. Che si scelga un traghettatore fino a fine stagione? Chissà, il nome sarebbe quello di Magnanelli. 

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Intanto Mancini aspetta e gli agenti di Pioli vigilano. A caldo, dopo il match di Firenze, Motta ha detto no all’ipotesi delle dimissioni: “Sarebbe troppo facile farlo — le parole di Motta a Sky — Mi sento massimo responsabile ma a me non piacciono le cose facili". L’ex allenatore del Bologna, insomma, non ha alcuna intenzione di abbandonare la panchina, convinto di farcela e di entrare in Champions: "Abbiamo bisogno di vincere — ha conclusa — dobbiamo trovare il modo di fare i punti che ci servono per il nostro obiettivo che è essere tra le prime quattro del campionato”. E dell’incontro con Giuntoli, l’ex allenatore del Bologna ha preferito non dire nulla: "Resta tutto all'interno. Però bisogna stare sempre più uniti, conservano la giusta lucidità in sede di analisi così da capire cosa cambiare e migliorare per dare soluzioni e poter competere per la prossima partita col Genoa".

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