"Roma mi mancherai. Spero che ci incontriamo l'anno prossimo". Con queste parole Nole Djokovic ha annunciato il suo forfait agli Internazionali d'Italia al via a inizio maggio. Un avversario temibile in meno per Jannik Sinner e la nutrita pattuglia azzurra (e potrebbe mancare anche Carlos Alcaraz), ma soprattutto una conferma sul lungo, malinconico tramonto del serbo ex numero 1 al mondo.
La rinuncia al Foro Italico va vista sotto due punti di vista. Da un lato, la necessità di centellinare le energie in vista dei pochi irrinunciabili obiettivi di questa stagione per il 37enne ex dominatore del circuito Atp insieme a Nadal, Federer e Murray. Secondo, il suo momento complicato: ad aprile ha giocato solo due partite entrambe concluse senza neanche vincere un set. Roma rimarrà dunque orfana del serbo che sulla terra capitolina ha vinto 6 volte arrivando in tutto 12 volte all'ultimo atto. Una ritirata programmata per il fuoriclasse serbo che dallo scorso agosto, quando ha centrato il titolo numero 99 alle Olimpiadi, sta cercando di togliersi l'ultima ciliegina di una carriera mostruosa. Ora Nole ha quasi un mese di tempo per preparare nel migliore dei modi il Roland Garros.
Djokovic, ormai vicino al ritiro, ha trionfato al Foro Italico in sei edizioni (2008, 2011, 2014, 2015, 2020, 2022) e non aveva mai mancato l'appuntamento dal 2007. Dopo la recente sconfitta contro Arnaldi al debutto nel torneo di Madrid, il serbo ha lasciato intendere che quella attuale potrebbe essere la sua ultima stagione nel circuito. Ora Nole ha quasi un mese di tempo per preparare nel migliore dei modi il Roland Garros a cui arriverà, incredibilmente, con zero vittorie sul rosso. "Voglio essere al meglio per Parigi" aveva dichiarato l'ex n. 1 al mondo prima del torneo di Madrid.