Angelo Binaghi non ha usato giri di parole per definire i tanti detrattori di Jannik Sinner. Il numero uno del tennis italiano, in un'intervista a Rai Radio1 Sport ha spiegato che "questa vicenda è servita a Sinner per capire come il mondo sia popolato da creti*** invidiosi, ne abbiamo ascoltati anche in Italia esprimere critiche nei suoi confronti. Il fatto di essere stato un grande campione o una grande campionessa non ti rende esente da questi meccanismi, da queste idiozie".
"Quello che è accaduto servirà a Sinner per maturare - ha proseguito Binaghi -. Lui fino alla vicenda Clostebol aveva preso la sua carriera tennistica da professionista come è giusto che fosse per un ragazzo appassionato, ovvero col sorriso sulle labbra, sempre con la voglia di divertirsi e scherzare, disponibile con tutti. Quel che è accaduto serve per fare selezione. Il mondo del tennis professionistico è uno spaccato di quella che è la nostra società: c'è un'altissima percentuale di cret*** che danno le opportunità a quelli che, come Jannik, non lo sono".
Secondo il presidente della FITP l'unico a utilizzare delle parole da campione è stato Rafa Nadal. "C'è anche una grande ignoranza, quelli che intervengono a sproposito non hanno evidentemente il tempo, e a volte neanche la capacità, di leggere pagine e pagine di regolamenti, sentenze e ricostruzione dei fatti accaduti. Ma in sostanza chi se ne frega di questi. Ha detto bene Nadal, confermandosi il numero 1 a livello umano. Rafa ha chiesto perché si parli ancora del caso Sinner, un bravo ragazzo, innocente che ha accettato addirittura una squalifica ingiusta, il caso è completamente chiuso. Ha ragione Nadal, ora parlino le racchette".