La rabbia è pervasa alla domanda di un giornalista, che lo aveva definito “‘il peggior numero 2 della classifica ATP di tutti i tempi”. Così è capitato prima del via del Masters 1000 di Roma, quando Alexander Zverev si è fatto prendere dal nervosismo. Il due volte vincitore degli Internazionali d'Italia lo ha detto a tutto tondo, ribadendo i risultati ottenuti negli ultimi dodici mesi: "Sono lì (al numero 2 al mondo, ndr) perché ho vinto tornei, ho fatto risultati, il sistema di classifica non mente — ha aggiunto — Sarebbe bello, non ci sono mai stato, credo che arriverò”. E ancora: "Penso che la stampa ami denigrare i giocatori — ha aggiunto — Ho passato due mesi brutti prima di vincere Monaco, è vero. Ma all'improvviso sono diventato il peggior numero 2 di ogni tempo. Non è così. È ovvio che non sono soddisfatto dei miei risultati, troverò il mio tennis per i tornei più importanti".
Effettivamente i risultati parlano a suo favore, nonostante un inizio non scoppiettante. Il tedesco è avanti a Carlos Alcaraz, e non è il peggior numero due secondo i dati. Dal 1973, oggi il tennis ha avuto 29 numeri 1, l'ultimo Sinner. Mentre 13 tennisti sono arrivati al massimo al numero 2 ATP, oltre a miti come Arthur Ashe, Orantes, Rosewall e Vilas, anche Ivanisevic, Chang, Korda, Corretja, Magnus Norman, Haas, Zverev e Ruud.
A Sky Sport, poi, Zverev ha parlato anche di Sinner: "Il ritorno di Jannik è positivo per me perché mi piace passare inosservato, non voglio essere al centro dell'attenzione tutto il tempo — ha aggiunto — L'attenzione sarà tutta su Jannik e per me questo è di grande aiuto. Negli ultimi mesi, da numero 1 nei tornei, mi sentivo obbligato a mantenere un livello alto in campo”.