Un addio controverso e al veleno. La storia d’amore tra Alvaro Morata e il Milan è finita dopo soli sei mesi, a gennaio, quando l’attaccante è stato ceduto al Galatasaray e il club rossonero ha puntato tutto sull’arrivo di Santi Gimenez. Dal ritiro della Spagna, interpellato dalla Gazzetta, l’ex Real e Juve non le ha mandate a dire: “Sono successe tante cose, alcune molto veloci, troppo veloci, complicate da gestire per me, però alla fine sono contento — il suo commento —. Secondo me abbiamo fatto anche grandi partite, le cose non stavano andando così male come sembrava o si diceva. Poi però là dentro sono successe cose che non avevo mai vissuto in carriera e che preferisco tenere per me, non mi sentivo più a mio agio e prima di diventare un problema me ne sono andato".
Il problema del Milan, Morata non ha voluto dirlo: "Non posso dire — ha aggiunto —. I cambi repentini da un giorno all’altro non sono mai facili. Se inizi a giocare con una mentalità e poi improvvisamente cambi radicalmente ti può andare molto bene oppure no. Magari la nuova strada scelta a inizio stagione aveva bisogno di un po’ di tempo per essere battuta".
Per i 6 mesi nei quali è stato a Milano ha aggiunto alcune cose: "La prima è che non è vero che come ho letto in giro mi sarei pentito della scelta, mai — ha detto ancora —. È stato un onore vestire una maglia storica come quella del Milan. La seconda è che se è vero che in campionato non eravamo regolari abbiamo fatto belle partite: abbiamo vinto qui al Bernabeu, col Napoli abbiamo perso per dettagli minimi, bene al derby… Però hanno deciso di cambiare e non c’è molto altro da dire".
Ora ci sono Allegri e Tare: "Non ho parlato con loro, almeno non nelle nuove vesti — ha aggiunto Morata — Perché Max lo sento spesso per il rapporto che ci lega. Tare l’ho visto un paio di volte a cena con amici ma niente di più. Sono contento per loro e per il Milan: sono grandissimi professionisti e se li hanno presi vuol dire che il Milan vuole tornare subito a vincere e a essere importante e spero che gli vada tutto alla grande".
E sul ritorno a Milano: "Sinceramente non lo so, ma sono loro che devono prendere decisioni per fare una squadra molto competitiva — ha detto ancora Morata — Per ora contatti zero. È la prima volta che ho questo prestito in linea con l’anno solare, vedremo. Posso solo dire che a Istanbul mi sono trovato benissimo”. Per poi concludere: “Ho ancora sei mesi al Galatasaray, ma dopo non so cosa succederà. Certo, mi piacerebbe tornare in Spagna. Farò tutto il possibile per giocare per il Getafe".