Inutile girarci attorno, Cristian Chivu allenerà l’Inter perché era l’unico che aveva voglia di farlo tra i tecnici contattati dal club. È una decisione impopolare, difficile da spiegare ai tifosi: perché la squadra vice-campione d’Europa è finita nelle mani di un esordiente? Le risposte sono varie. Fabregas era l’allenatore che metteva tutti d’accordo per aprire un nuovo ciclo, ma non è stato possibile abbattere il muro del Como. Il piano B si chiamava Patrick Vieira, un tecnico pragmatico, reduce da un’eccellente stagione con il Genoa e dall’esperienza già più che discreta. E però il francese ha preferito restare dov’è, segno che non c’è molta voglia di allenare una squadra reduce da una batosta, mezza da rifondare e alle prese con casistiche sfavorevoli tra Mondiale per club e preparazione estiva inusuale. Raccogliere la pesante eredità di Inzaghi equivale a un salto nel vuoto e a quanto pare solo Chivu è disposto a farlo. Ha senso, perché l’ex difensore nerazzurro ha tutto da guadagnare: è all’inizio della sua carriera e se dovesse far bene potrebbe bruciare tutte le tappe.
Chivu ha iniziato ad allenare tra i grandi soltanto lo scorso febbraio, conducendo il Parma alla salvezza all’ultima giornata dopo 13 partite. L’Inter lo conosce benissimo e lui conosce altrettanto bene l’ambiente, dato che ha allenato per sei anni tra le giovanili e la primavera dei nerazzurri. La società e la squadra dovranno tendergli una mano, perché accettando il lavoro Chivu si sottoporrà a un’enorme pressione. La domanda che tutti si fanno adesso è la seguente: come giocherà l’Inter di Chivu? A Parma era partito con il 4-3-3, ma ha presto capito di doverlo abbandonare per scegliere un sistema che si adattasse meglio ai giocatori e soprattutto alla necessità di dare maggiore solidità alla squadra. La salvezza è quindi passata dal 3-5-2, grazie al quale sono arrivati i pareggi contro Napoli, Inter, Fiorentina e Lazio e le vittorie contro Juventus e Atalanta.
Chivu potrebbe quindi garantire continuità all’Inter per quanto riguarda il modulo di riferimento, senza chiedere stravolgimenti in sede di mercato. Anzi, probabilmente uno dei motivi che hanno indotto l’Inter a prenderlo è che lui non pretenderà nulla e si farà andar bene tutto. Il Mondiale per Club (esordio il 18 giugno contro il Monterrey) sarà una sorta di laboratorio per Chivu, che potrà vedere all’opera i due nuovi acquisti, Sucic e Luis Enrique. Inoltre ritroverà Francesco Pio Esposito, che ha lanciato in Primavera e che è reduce dal prestito allo Spezia (19 gol in B). E magari più avanti potrebbe riabbracciare altri due talenti nerazzurri, Valentin Carboni e Aleksandar Stankovic. Per ulteriori acquisti Chivu dovrà prima aspettare eventuali cessioni: Bisseck e Frattesi sono i più sacrificabili tra i calciatori che hanno buon mercato. Ma per questo ci sarà tempo...