La Juventus riparte da un nuovo Direttore Generale ma dallo stesso allenatore, cioè Igor Tudor, il quale pareva destinato a lasciare subito dopo il Mondiale per Club per fare spazio ad Antonio Conte, ma nel frattempo il tecnico salentino ha scelto di non andarsene da Napoli. A confermare Tudor sulla panchina bianconera è proprio il neo dg il francese Damien Comolli, un uomo che promette di fondere insieme scienza ed emozioni, dati e sensazioni, e che ieri in conferenza stampa si è espresso così: «Tudor sarà il nostro allenatore per la prossima stagione e non solo per il Mondiale per Club, l’ho già detto a lui e spero che si fermi anche in futuro. L’anno in cui lui era al Marsiglia e io al Tolosa ci ha battuto due volte. Ha fatto un lavoro eccezionale, mi piacciono di lui l’intensità fisica e mentale e la resilienza».
Comolli avvita così il primo bullone di una struttura apparsa troppo instabile nel passato e dopo la conferma dell’allenatore spiega come intenderà procedere con il resto, anche se la traduttrice ha generato un po’ di caos quando ha confuso il ruolo di Giorgio Chiellini, cui aveva inizialmente legato la carica di direttore tecnico del club. In verità le idee di Comolli in merito sono diverse: «Vorrei assumere due tipi di figure, un direttore sportivo che si occuperà del calciomercato ma anche con un occhio all’accademia, che riporti direttamente a me. Poi avremo un direttore tecnico che si occuperà della parte analitica, medica, e tutto ciò che riguarda la performance, il quale riporterà sempre a me».
Il cortocircuito si è creato proprio su questa seconda parte, visto che in precedenza la traduttrice sembrava aver indicato già Chiellini come direttore tecnico. Il giallo è stato poi risolto dopo la conferenza quando i giornalisti hanno chiesto lumi in merito alle dichiarazioni e agli intenti. A tutti è stato confermato che in realtà Chiellini sarà il frontman del club, colui che rappresenterà la Juventus nelle istituzioni e quindi anche in Lega Calcio, dove con tutta probabilità prenderà il posto di Calvo nel consiglio federale. Per quanto riguarda la figura del direttore tecnico, invece, Comolli non ha voluto fare nomi ma nell’ambiente bianconero iniziano a essere tante le voci che indirizzano verso una sua vecchia conoscenza, ovvero Victor Bezhani, con il quale ha lavorato a Tolosa e che nel caso dovrà liberarsi proprio dal club francese. In merito alla scelta del direttore sportivo, invece, potrebbe avere voce in capitolo anche Chiellini, che pare aver proposto il nome di Hasan Salihamidzic, in corsa per il ruolo ci sono anche i nomi di Javier Ribalta e Marco Ottolini.
La nuova Juve prende forma con una struttura ben definita e ruoli chiave, una creatura ben diversa rispetto a quella che aveva voluto invece Cristiano Giuntoli. E quella di Comolli sarà una Juventus che dovrà chiaramente ripartire anche dal mercato, che presenta già due incognite, la prima legata a Kolo Muani: «Abbiamo stretto un accordo con il Psg per il prolungamento del prestito per il Mondiale per Club. Sono ottimista per averlo in prestito anche per la prossima stagione».
La seconda riguarda invece Vlahovic: «Voglio parlarci per capire che cosa è successo. In qualche maniera qualcosa non ha funzionato, ci sono stati alti e bassi in stagione.È un top player, bisogna capire le sue intenzioni oltre la situazione contrattuale». E a proposito di mercato, Comolli sposa la “linea moneyball”: «È un modello che rende razionale un’industria molto irrazionale. Cerchiamo di applicare un approccio scientifico allo sport. Non dobbiamo avere paura di questa associazione tra dati e calcio. Siamo pagati per generare sentimenti positivi, il mio primo lavoro è garantire che i nostri fan raggiungano il più alto grado di emozioni».