Il nuovo ct della Nazionale sarà Gennaro Gattuso. Manca ancora l'ufficialità, ma lo ha annunciato di fatto Gigi Buffon, ai microfoni Rai sabato sera dopo la seconda partita dell'Italia Under 21 agli Europei di categoria vinta 1-0 contro i padroni di casa della Slovacchia. "Abbiamo lavorato attendiamo gli ultimi dettagli. Con il presidente e tutta la federazione abbiamo avuto giorni abbastanza densi e pieni di momenti di ogni tipo. Credo che alla fine abbiamo fatto la scelta migliore possibile".
L'ex portiere di Parma e Juve sarà nello staff di Ringhio insieme ad altri ex azzurri come Andrea Barzagli e Leonardo Bonucci, con l'altro ex selezionatore Cesare Prandelli a supervisionare come direttore tecnico. Una sorta di think tank per salvare il salvabile, cioè la qualificazione ai Mondiali 2026.
Quello che Buffon non poteva dire però era che prima di Gattuso sarebbe stata vagliata un'altra candidatura, pesantissima: quella di Roberto Mancini. Andatosene via nell'estate del 2023 preferendo la pioggia di milioni dell'Arabia Saudita, salvo poi naufragare, il Mancio dopo l'esonero di Luciano Spalletti ha fatto sapere a tutti di essere pronto a tornare a Coverciano, sottolineando quanto fosse stato felice alla guida degli azzurri e di essersi pentito di quell'addio tanto clamoroso quanto contestato.
Nei giorni scorsi, il quotidiano La Sicilia aveva riportato l'indiscrezione secondo cui gli stessi attuali giocatori della Nazionale, in una sorta di sondaggio interno, avessero espresso il proprio gradimento per il ritorno di Mancini. A dire no però sarebbe stato proprio Buffon, oggi capo-delegazione della Nazionale. Addirittura, avrebbe minacciato le proprie dimissioni nel caso la Figc guidata da Gabriele Gravina (che non si era lasciato bene - eufemismo - con l'ex allenatore di Inter e Manchester City) avesse accettato il "suggerimento" dei calciatori.