Il tennis di Jannik Sinner è il risultato di una crescita costante, che lo ha trasformato da un giovane promettente a numero uno al mondo. Darren Cahill, suo allenatore, ha raccontato un episodio significativo nel podcast Served with Andy Roddick, evidenziando la dedizione di Sinner al miglioramento. Dopo una sconfitta contro Novak Djokovic a Wimbledon, dove Sinner aveva vinto i primi due set ma perso in rimonta, Cahill approfittò della disponibilità del serbo per chiedere un’analisi del gioco dell’italiano. Djokovic, con grande apertura, descrisse i punti deboli di Sinner: mancanza di variazioni, traiettorie prevedibili, scarso uso della rete e poca aggressività sulla risposta al servizio.
Cahill riportò queste osservazioni a Sinner, che reagì con straordinaria determinazione. Invece di scoraggiarsi, accolse i feedback come un’opportunità, dicendo: “Dammi tutto, cominciamo a cambiare”. Grazie al lavoro con Cahill e Simone Vagnozzi, Sinner ha gradualmente migliorato il suo gioco, integrando variazioni, aggressività e nuove strategie. Questo aneddoto sottolinea non solo il talento di Sinner, ma anche la sua mentalità: un’umiltà e una voglia di crescere che lo hanno portato a competere ai massimi livelli, come dimostrato dalla vittoria su Djokovic al Roland Garros 2025 (6-4, 7-5, 7-6) e dal raggiungimento della finale contro Alcaraz. La capacità di apprendere anche dai rivali più forti è ciò che rende Sinner un campione completo.