La stagione si è conclusa senz’appello, con “zero tituli” ed in casa Inter è scoppiato il caso Calhanoglu. Da tempo sul piede di partenza, desideroso di ritornare a casa, nella sua Turchia, per vestire la maglia del Galatasaray, non è stato uno dei protagonisti del Mondiale per Club. L’Inter è caduta rovinosamente agli ottavi di finale contro il più modesto Fluminense e lì a Charlotte, negli Stati Uniti, è esplosa tutta la frustrazione di capitan Lautaro Martinez che, a fine partita, ha tuonato contro il suo compagno di squadra dopo la sconfitta contro i brasiliani di Rio: “Fa male perché questo era l’ultimo obiettivo che avevamo con la poca forza che c’era rimasta. Abbiamo messo il cuore, io ho lasciato tutto. Dispiace tanto e voglio dire una cosa: qua bisogna voler restare, stiamo lottando per obiettivi importanti. Il messaggio è chiaro, chi vuole restare sta, chi vuole andare via vada via. Non faccio nomi, ma ho visto tante cose che non mi sono piaciute come capitano, anche se c’è il mister prima. Io sono così, voglio lottare per obiettivi importanti, siamo una squadra importante, voglio continuare così. Il messaggio è chiaro, chi non vuole restare, arrivederci. Mi riferisco in generale”.
Altro che generale, il Toro ha in mente un nome e cognome preciso, cioè Hakan Calhanoglu e non sono solo voci di corridoio a confermarlo, bensì lo stesso presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, presentatosi ai microfoni di Sportmediaset per ribadirlo e rinnegare la negatività che ora aleggia intorno ai nerazzurri: “Annata ricchissima e lunghissima, logorante dal punto di vista psicofisico, è positivo. Oggi abbiamo giocato la 63esima partita della stagione, quasi una ventina in più rispetto ad alcune nostre concorrenti. Siamo stati protagonisti in Italia ma anche all'estero: nello sport arrivare secondi non vuol dire aver fallito l'obiettivo. Abbiamo dato il massimo ma questo è lo sport: a volte gli altri sono più bravi di te o arrivano più in forma. Ma comunque questa è stata una stagione sicuramente positiva. L'intervento a caldo di Lautaro – spiega il presidente dell’Inter - è emozionante e significativo del ruolo di capitano. Deve motivare e far perseguire il senso d'appartenenza. Quando un giocatore manifesterà di voler andare via, troverà la porta spalancata. Questo discorso, lo dico io, è riferito a Calhanoglu. Ma non mettiamogli la croce addosso, dobbiamo parlarci nelle prossime settimane e se vorrà andare lo ascolteremo. Lui si riferiva a questioni di questo tipo coi compagni, è uno sport di squadra”. Una cosa è sicura, l’Inter ora ha bisogno di tanto, tanto riposo.