Wimbledon amaro per Jasmine Paolini, che dopo la splendida cavalcata sull’erba dello scorso anno esce di scena al secondo turno. L’azzurra si arrende in tre set alla russa Kamilla Rakhimova con il punteggio di 4-6 6-4 6-4, al termine di un match che sembrava avere in mano, ma che le è sfuggito tra errori, occasioni sprecate e una rivale sempre più in fiducia e determinata col passare dei minuti.
L’inizio era stato incoraggiante: Paolini parte forte, si prende il primo set con autorità e buon ritmo. Ma già nel secondo qualcosa si incrina. Le troppe palle break non convertite e la crescente solidità della russa riportano l’equilibrio. Nel terzo parziale, poi, l’inerzia cambia definitivamente. Il dritto dell’azzurra perde efficacia, la lucidità cala, mentre Rakhimova non sbaglia più nulla e chiude con merito. Per Paolini resta il rammarico di un torneo che poteva durare più a lungo, soprattutto considerando quanto bene si era presentata all’appuntamento londinese.
Intanto, il nome più chiacchierato tra gli italiani resta quello di Jannik Sinner, reduce dal convincente esordio contro Luca Nardi. A far discutere, però, non è solo il suo tennis, ma le parole di Jim Courier, che ha commentato con toni discutibili il recente allontanamento di Panichi e Badio dallo staff del numero uno del mondo. «Sinner ha l’aspetto di un gatto calmo e docile, ma in realtà è un assassino a sangue freddo – ha detto l’ex numero uno a Tennis Channel –. Gestisce i suoi affari come un malavitoso. In un certo senso mi piace». Parole forti, che volevano forse essere un complimento alla risolutezza del campione altoatesino, ma che per molti sono apparse decisamente fuori luogo, anche per la scelta di termini quantomeno infelici. Oggi Jannik torna in campo per il secondo turno contro Vukic (non prima delle 18): attesa la risposta ad Alcaraz, che ieri ha vinto in scioltezza con Tarvet.