È il Psg a non aver offerto il rinnovo di contratto a Donnarumma o è Donnarumma ad aver rifiutato le proposte? Domanda da un milione di dollari, anzi da circa 7 milioni di euro, tanti ne guadagna il portiere italiano a Parigi. Ecco, a scanso di equivoci, sono 12 milioni lordi per il club, non 12 netti al giocatore, e questo apre diverse opzioni circa la possibilità di una trattativa in questi ultimi venti giorni di mercato. Anche in Italia, sì. A questo si va incontro considerando l’ira funesta che il Psg sta scatenando su Gigio. Ira immeritata, ovviamente, ma questo è il Psg post-Mbappé: riconoscenza zero. E convinzione assoluta che i solisti non servano. Ebbene per Donnarumma bisognerebbe fare un’eccezione in virtù del fatto che è un portiere e che ha trascinato il Psg in finale di Champions. Invece no, anche perché ormai il Psg questa dannata Champions l’ha vinta, quindi sente di non aver più nemmeno bisogno di Donnarumma. Non è un caso che nell’esercitare l’ira funesta, il club abbia scelto il “Galletto” della porta, l’astro nascente francese dei pali, l’erede designato di Maignan in Nazionale: Lucas Chevalier di anni 23, nato e cresciuto nel Lille dove è sempre stato a parte una stagione in prestito al Valenciennes in Ligue 2.
E non è un caso, proprio no, che abbia speso ben più dei 30 milioni della valutazione, quasi godendone per inviare un segnale a Donnarumma, della serie: è arrivato un titolare al tuo posto, non uno che starà in panchina per un anno fino a che tu non te ne andrai.
CHEVALIER NUOVO N°1
Quaranta milioni più 10 di bonus, questa la cifra di cui si parla per Chevalier. Nessuno spenderebbe quei soldi per un portiere di riserva. Magari il Psg di un tempo ma non questo, non più.
Non è la prima volta che Donnarumma viene minacciato della titolarità a Parigi. Quando arrivò ormai quattro anni fa dovette subire la convivenza con Keylor Navas che guai a toccarlo. Poi con l’arrivo di Luis Enrique cominciarono i discorsi sulle capacità di Gigio con i piedi e furono spesi ben 20 milioni per Safonov, russo prelevato dal Krasnodar per presunte abilità nella costruzione del gioco. Anche lui sbaragliato da Gigio che ricorda un adagio del calcio: il portiere deve prima di tutto parare. Detto che il capitano della Nazionale è migliorato pure nel gioco dal basso - chi non lo nota è in malafede-, la questione viene riproposta per screditarlo, ma non dai tifosi o dall’opinione pubblica, bensì direttamente dal Psg. Nel comunicato di presentazione, Chevalier viene così descritto: «A suo agio sulla linea di porta, nei duelli, nelle uscite. Ed è pure dotato di un ottimo gioco con i piedi». Passando dalle parole ai fatti, il club parigino avrebbe deciso di non convocare Donnarumma per la Supercoppa europea in programma mercoledì a Udine contro il Tottenham. Apparentemente per permettere a Gigio di allenarsi, in realtà per certificare il suo nuovo status di riserva. L’idea di Donnarumma di rimanere fino a scadenza sta diventando impraticabile. Non è ammissibile che il portiere più decisivo della scorsa stagione stia in panchina per un anno, peraltro quello che (si spera per lui e per noi) porta al Mondiale.
IL CORTEGGIAMENTO
L’Inter ha capito da tempo i modi in cui il Psg tratta Donnarumma e, sotto traccia, sta facendo l’esatto contrario: lo sta trattando, in tutti i sensi, bene. Ma se il progetto originale prevedeva il ritorno a Milano di Gigio tra un anno, quando contemporaneamente scadrà il contratto di Sommer, andrà rivisto in caso di assalto di una delle due squadre di Manchester (più lo United che vuole liberarsi di Onana che il City, ancora in dubbio se fare a meno di Ederson). Insomma, non è da escludere un assalto dell’Inter in caso di addio della pista Lookman e di offerta da Manchester direzione Parigi. A quel punto la palla sarebbe nelle mani di Gigio. Ma qui non basta una semplice parata: serve una prodezza per uscire da una situazione del genere. Una delle sue.