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Igor Protti irriconoscibile: "Il cancro sta vincendo 3-0"

giovedì 28 agosto 2025

2' di lettura

"Ho uno sgraditissimo ospite”. Con questa frase, lo scorso 5 luglio, Igor Protti aveva rivelato tramite i suoi canali social di essere stato colpito da una malattia. A distanza di tempo, l’ex bomber del Livorno ha raccontato per la prima volta come sta affrontando questa difficile fase della sua vita, parlandone apertamente in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Tirreno.

“Ormai da due mesi convivo coi miei problemi. Operato di stomia per la deviazione dell’intestino e con la chemioterapia in corso. Navigo a vista, giorno dopo giorno. Alcuni sono più facili, altri molto più difficili”. Le sue giornate sono profondamente cambiate: “Sono semplicemente diversi. Esco poco, gran parte della giornata la trascorro in casa. Faccio delle passeggiate ma devo gestire le energie che ho. Da giugno il mio mondo è stravolto”. Ciò che lo colpisce più nel profondo, però, è il dolore che legge negli occhi di chi gli vuole bene: “Quando guardo le persone a cui voglio bene, la mia famiglia, e vedo nei loro occhi la sofferenza. Ecco, sapere che posso far soffrire queste persone è il mio cruccio maggiore”.

Protti non nasconde il timore per ciò che verrà: “Ho paura e non ho nessun problema ad ammetterlo. La paura è un sentimento naturale, ti aiuta nella sopravvivenza. È vero, magari da fuori mi hanno sempre visto come un guerriero indistruttibile, ma sono un uomo e ho sempre avuto le mie debolezze. Anche quando ero calciatore: perché c'era il timore, la paura di non riuscire a soddisfare le aspettative. Questa però è una paura diversa”.

Il pensiero del futuro ora ha un peso diverso: “Paura di guardare al futuro. Mi sentivo immortale. Ho passato giornate intere pensando al futuro, senza godermi il presente. Poi un giorno ti dicono che sei malato e d'improvviso questo futuro cosa diventa? Niente. Perché non sai se ci sarà ed eventualmente non sai per quanto ci sarà”.

Subito dopo aver ricevuto la diagnosi, il suo istinto è stato quello di reagire con determinazione: “In quei giorni mi dicevo ‘ok Igor, hai un problema, ma hai la possibilità di combattere’. E pensavo alle persone vittime di incidenti che non hanno neanche avuto questa possibilità. Poi pian piano sono iniziati gli accertamenti, le cure, l'intervento, e lì è arrivato un po' di buio”.

Ancora una volta, come sul campo da calcio, non intende arrendersi: “Questa è una partita infame. Io giocavo partite che iniziavano 0-0 e potevo guardare in faccia il mio avversario. Con lealtà, ma lo guardavo. Qui non lo posso vedere e sono entrato in campo in ritardo, sul 3-0 per lui”. Ma il suo spirito battagliero non è svanito: “Sì, le rimonte esistono. Sono qui e ora provo a recuperare questo 3-0”.

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