Benedetta Pilato e Chiara Tarantino al centro della bufera. Le due nuotatrici azzurre sono state fermate a Singapore con l'accusa di furto. A ricostruire l'accaduto ci ha pensato Il Corriere della Sera che riporta: "È il giorno del rientro dalla vacanza a Bali, dieci giorni di relax dopo la conclusione dei Mondiali di nuoto. Il duty free è una tappa d’obbligo per ingannare l’attesa tra le corsie di profumi e creme. Scatta l’orario per l’imbarco, si dirigono al gate dove nel frattempo è arrivata Anita Bottazzo. È in questo preciso istante che vengono avvicinate per una ispezione dagli agenti di polizia. Sanno già cosa cercare, sono arrivati indirizzati dagli addetti alla videosorveglianza, hanno già visionato le immagini in questione".
Le immagini del circuito interno avevano infatti mostrato il gesto di Chiara Tarantino che aveva fatto scivolare furtivamente due boccette di oli essenziali nello zaino di Pilato". Tornando alla perquisizione, a Sofia Morini e Anita Bottazzo viene chiesto di aprire la borsa e il bagaglio a mano in pubblico davanti al gate. Poi gli agenti aprono successivamente lo zaino di Benedetta e trovano la refurtiva, le due boccette di oli essenziali profumati. Pilato e Tarantino vengono condotte nel commissariato, fatte spogliare per essere sottoposte a perquisizione, interrogate, per molte ore, non possono lasciare la stanza.
È qui che interviene la macchina diplomatica. Avvisato l’ambasciatore italiano a Singapore, Dante Brandi, viene anche informata la Farnesina, tenendo i contatti con la Federazione italiana di nuoto presieduta da Paolo Barelli. "L’iter diplomatico - si legge ancora - si rivela efficace ma manca il benestare del comandante dell’autorità aeroportuale che è in ferie, è necessario attendere il suo rientro". A quel punto quest'ultimo incontra le atlete la mattina del 18 agosto. Qui non manca la strigliata prima di concedere loro il permesso di tornare in Italia.