Il colmo per la Serbia? "Perdere" Novak Djokovic, circostanza che però ora è diventata realtà. Già, la leggenda del tennis non ha certo un carattere malleabile. Dunque, definirlo "traditore" ha delle conseguenze.
I fatti: "Djokovic è un traditore", questo l'attacco a Nole che porta in calce la firma niente meno che del presidente Aleksandr Vučić. Una frase che descrive in estrema sintesi la profonda frattura tra il leader politico e Djoko. Morale della favola? Il tennista avrebbe deciso di aprire un nuovo capitolo della sua vita: addio Serbia, lui e la sua famiglia se ne vanno in Grecia. Un duro colpo, non solo a livello simbolico, per Belgrado, una città che vive nel culto di Djokovic, così come l'intera Serbia.
L'epiteto "traditore" è arrivato in seguito al sostegno espresso dal tennista alle proteste studentesche esplose nel novembre 2024, in seguito a un incidente ferroviario avvenuto Novi Sad, una tragedia costata la vita a 16 persone. I manifestanti chiedevano elezioni anticipate e denunciavano la corruzione del sistema politico. Un gesto che non è piaciuto al presidente Vučić, che lo ha bollato pubblicamente, appunto, come "traditore".
E ora Djokovic, insieme alla moglie e ai figli, ha così lasciato Belgrado per trasferirsi a Glifada, località della riviera ateniese a pochi chilometri dal centro della capitale greca. I due figli, Stefan (11 anni) e Tara (8 anni), sono già stati iscritti al St. Lawrence College, una prestigiosa scuola privata di impronta britannica. Secondo quanto trapela, l’ex numero uno del mondo avrebbe ottenuto un "visto d’oro" e la residenza permanente in Grecia grazie a un investimento economico nel Paese. Con tanti saluti alla madrepatria...