Adriano Panatta è apparso raggiante nel commentare l’ennesima impresa di Jannik Sinner. La finale di Torino contro Carlos Alcaraz, per lui, ha rappresentato la sintesi perfetta del livello raggiunto dal tennis maschile e del dominio ormai abituale dell’azzurro nei grandi appuntamenti. In collegamento dalla Domenica Sportiva, l’ex fuoriclasse non ha nascosto l’ammirazione: "Sinner è stato incredibile. Lui è umano anche se certe volte sembra robotico, mi viene da fare un paragone con Haaland. È un cecchino".
Panatta ha letto la sfida come un confronto tra due stili opposti ma complementari: "Alcaraz è stato più estroso, più talentuoso e più estemporaneo ma Sinner è stato pragmatico e forte mentalmente. Tutti i punti più importanti del match li ha portati a casa Jannik". Per lui non ci sono dubbi: l’italiano ha mostrato una maturità tattica rara, capace di gestire ogni momento con lucidità e di arrivare in fondo ancora una volta senza concedere set, in un torneo che raduna solo i migliori.
L’ex numero uno ha sottolineato la capacità di Sinner di adattarsi, anche quando serve meno bene del solito: "Lui riesce a sfruttare al meglio le armi che gli funzionano bene… stasera ha fatto una partita incredibile da fondocampo". Quanto alle voci su un fastidio fisico di Alcaraz, Panatta è stato netto: "No, non ha influito sul suo gioco, per niente”.
Lo sguardo poi si è spostato sul futuro, e la previsione è ottimista: "È molto più facile che possa vincerlo Sinner uno Slam piuttosto che Alcaraz… può vincere tutti e quattro gli Slam prima o poi”. I margini di crescita però non mancano: rete, gestione fisica e continuità. E Panatta chiude con due stoccate, una contro la nuova formula della Davis — "un torneo talmente inutile" — e una più ironica sull’abuso del celebre grido motivazionale: "Vamos qua, vamos là, ma ndo vamos?”.