Scoppia il caso

Luciana Lamorgese, fonti Lega sul capo dell'immigrazione: "La signora indagata? Da luglio 2020..."

Il prefetto Michele Di Bari, non indagato, nominato capo del Dipartimento Immigrazione nel maggio 2019, si è dimesso dopo la notizia dell’indagine a carico della moglie per caporalato. L'azione della magistratura ha interessato attività comprese tra luglio e ottobre 2020, quando al Viminale c’era Luciana Lamorgese. "L’attuale ministro ha promesso particolare impegno contro il caporalato - fanno sapere fonti del Carroccio - la Lega si aspetta che riferisca in Parlamento proprio sull’emergenza immigrazione clandestina (visto il ruolo del prefetto dimissionario Di Bari), fenomeno che è strettamente connesso allo sfruttamento del lavoro. Nel 2021, sono stati registrati 63.062 sbarchi. Nello stesso periodo, nel 2020 erano stati 32.919 e nel 2019 11.097". Matteo Salvini non ha commentato la vicenda giudiziaria.

“Chiediamo che il ministro dell’Interno riferisca immediatamente in Parlamento”, ha attaccato  poi il leader della Lega, Matteo Salvini, rivolgendosi a chi ha preso il suo posto al Viminale. “Al di là della vicenda giudiziaria che non mi permetto di giudicare, i dati sull’immigrazione – visto che stiamo parlando del Capo dipartimento per l’immigrazione – dicono che in due anni ci sono stati più di 100mila sbarchi, quest’anno più che raddoppiati rispetto all’anno scorso”, ha spiegato l'ex ministro degli Interni.

Di Bari non è indagato, ma le sue dimissioni non bastano a Fratelli d'Italia. “Non basta che il capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Viminale si dimetta dal proprio incarico. Dopo anni di continue criticità, serve una vera svolta per mettere la parola fine alla scandalosa gestione dei dossier in capo al Ministero dell’Interno che ha in Lamorgese la principale responsabile. Dall’immigrazione alla sicurezza, gli errori e la superficialità del ministro evidentemente riguardano anche gli uomini da lei confermati in ruoli chiave per la gestione del dicastero. Lamorgese si dimetta o sia il presidente del Consiglio Draghi a rimuoverla quanto prima”, ha spiegato il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida.