Un calo del 61,8% in due anni. La certificazione dell’efficacia della misure di contrasto all’immigrazione clandestina messi in atto dal governo Meloni emerge dai numeri diffusi ieri dal Viminale. Secondo l’aggiornamento mensile degli sbarchi del Ministero dell’Interno, i migranti arrivati in Italia via mare dall’inizio dell’anno al 3 settembre sono passati da 114.867 nel 2023 a 43.860 nell’anno in corso. Una diminuzione del 61,8% appunto. Nel solo mese di agosto, gli sbarchi sono stati 6.146, in netto calo dagli 8.526 del 2024 e dai 25.673 del 2023. Rispetto a due anni fa, la diminuzione è addirittura del 76%.
Quanto alle nazionalità, il primo Paese di provenienza è il Bangladesh con 13.271 arrivi (30%), seguito da Eritrea 5.811 (13%) ed Egitto 5.707 (13%). E poi Pakistan (3.138, 7%) Sudan (2.137, 5%) ed Etiopia (1.781, 4%). Come riporta una nota dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, le persone arrivate sulle coste italiane ad agosto sono partite da Libia, Tunisia, Algeria e Turchia. La Libia è stata anche questo mese il primo Paese di partenza, con circa l’81% di tutti gli arrivi via mare in Italia. Il 65% delle persone arrivate ad agosto sono sbarcate a Lampedusa.
Almeno 27 persone, segnala sempre l’Unhcr, risultano morte e 33 disperse in base alle testimonianze raccolte dagli staff dell’agenzia Onu su quattro incidenti avvenuti il mese scorso nella rotta del Mediterraneo Centrale.
QUADRO
Allargando il quadro, nei primi otto mesi dell’anno sono stati registrati 42.693 arrivi via mare, un aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando erano 42.006 (i dati differiscono leggermente da quelli del Viminale). Da inizio 2025, è la Libia il primo Paese di partenza con l’88% di tutti gli sbarchi avvenuti in Italia (il 59% nei primi otto mesi del 2024). La Tunisia si conferma invece secondo Paese di partenza ma con una rilevante riduzione passando dal 35% dei primi otto mesi del 2024 all’8% di tutti gli arrivi via mare del periodo gennaio-agosto 2025. Anche quest’anno la Sicilia continua ad essere la regione più interessata dagli sbarchi a livello nazionale, in particolare a Lampedusa che registra il 75% di tutti gli arrivi via mare nei primi otto mesi dell’anno (64% nello stesso periodo del 2024).
Per quanto riguarda invece i minori non accompagnati, questa categoria rappresenta quasi il 18% degli arrivi totali, con 7.757 persone. Anche in questo caso si tratta di numeri in calo rispetto al 2024, quando arrivarono sulle coste italiane 8.752 minori non accompgnati, e al 2025, quando furono ben 18.820.
Secondo i dati Iom (Missing migrants Project), che registra gli incidenti in cui sono morti rifugiati e migranti, sono 1.126 le persone morte e disperse nel Mediterraneo nei primi otto mesi del 2025 (rotta dell’Africa nord-occidentale esclusa) di cui 814 avvenuti lungo la rotta centrale (72%). Lo scorso anno nello stesso periodo, le vittime erano state 1.615 di cui 1.140 avvenute lungo la rotta centrale.
Intanto ieri sul tema è intervenuto l'ambasciatore algerino a Roma, Mohamed Khelifi. «L’Algeria collabora pienamente con l’Italia nella lotta all’immigrazione irregolare» e le partenze dalle coste algerine sono «quasi nulle», segno della stabilità del Paese ha dichiarato. Intanto, potrebbe approdare oggi in Consiglio dei ministri un decreto legge con disposizioni urgenti in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché digestione del fenomeno migratorio. Il provvedimento è infatti all’ordine del giorno della riunione tecnica preparatoria prevista stamattina in vista del Cdm, non ancora convocato, atteso alle 15.30. Come spiegano fonti di governo, non si tratta di un nuovo decreto flussi ma di una serie di misure funzionali a migliorare le procedure.
I FATTI DI CRONACA
Di certo, però, nel Mediterraneo si continua a morire. I 41 superstiti condotti ieri in salvo a Lampedusa dall’imbarcazione dell’Ong Sea Watch, Aurora Sar, riferiscono di sette dispersi in mare, tutti di nazionalità sudanese. I migranti verranno ascoltati nelle prossime ore dalle forze dell’ordine, alla presenza dei mediatori culturali. I profughi dovranno ricostruire le tappe del loro viaggio, iniziato da Zwara, in Libia, alle 22 del 27 agosto. Già nei concitati momenti del soccorso, molti dei 41 hanno fatto sapere che, a causa del mare agitato, due migranti sono caduti in acqua durante la prima notte di navigazione e altri cinque avrebbero avuto lo stesso destino la sera successiva.
Intanto, nella notte tra lunedì e martedì una motovedetta della Capitaneria di porto ha intercettato un’imbarcazione con a bordo 64 persone a circa 10 miglia dalle coste di Portopalo di Capo Passero. I migranti, di nazionalità egiziana, bengalese, marocchina, pakistana e siriana, sono stati condotti al porto commerciale di Augusta per le operazioni di prima accoglienza e le successive fasi di identificazione. Subito dopo le prime fasi dello sbarco, gli investigatori della Squadra mobile hanno avviato le indagini per individuare eventuali scafisti. Martedì pomeriggio, al termine degli accertamenti, i poliziotti hanno eseguito il fermo nei confronti di due egiziani di 41 e 22 anni, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.