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Sanremo, amore e condivisione in "Viceversa" di Francesco Gabbani

sabato 25 gennaio 2020
2' di lettura

Milano, 21 gen. (askanews) - Un Francesco Gabbani che non ti aspetti arriva a Sanremo con Viceversa, un brano molto diverso da "Occidentali's Karma" con cui ha trionfato al festival nel 2017. Il brano suggerisce il vero senso dell'amore universale. "Quando ho scritto questa canzone Viceversa ho detto: questo è il brano con cui tornerei volentieri a Sanremo perchè rappresenta una faccia diversa nel mio modo di far musica rispetto a "Occidentali's Karma". E' una canzone più intimista ed emozionale, un aspetto che c'è sempre stato nel mio modo di fare musica ma che il pubblico di Sanremo ancora non l'ha colta". Viceversa parte dall'analisi introspettiva della sua vita in un contesto sociale che punta alla realizzazione individuale anche a discapito degli altri. "Credo che qualsiasi tipo di rapporto emozionale e d'amore passa fondamentalmente dalla condivisione, dal dare e l'avere, tra l'andata e il ritorno, in un senso e anche viceversa". Non teme di deludere il suoi fan andando al Festival senza un tormentone. "Ad oggi continuo a vivere la musica che faccio non per arrivare a un successo numerico a tutti i costi da cui sono passato in un modo quasi inaspettato e anche frainteso, ma serenamente esprimo quello che sono, non la definirei come paura. Sono però incuriosito dal tipo di reazioni che il pubblico può avere: In tanti magari si aspettano che Gabbani arrivi con gli elefanti e tutta la carovana. No arrivo con la mia sincerità e la mia spontaneità, "Cercherò di emozionarmi per emozionare" L'album Viceversa in uscita il 14 febbraio, non è un concept album. "In realtà c'è comunque un filo conduttore che lega tutti i brani che offrono dei punti di vista diversi sul tentativo di analizzare il rapporto che c'è tra l'individuo e la collettività, la percezione che hai di te stesso e come ti vedono gli altri". Un lavoro tutto da scoprire e da ascoltare.

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Conclave, a Roma l'imponente dispositivo di sicurezza

Roma, 7 mag. (askanews) - Un imponente dispositivo di sicurezza è stato messo in campo a Roma per il Conclave che deve eleggere il nuovo Papa. L'area di San Pietro è sorvegliata speciale con un doppio step di controlli, sistemi antidrone e misure modulabili in base all'evolversi della situazione. Prevista una perimetrazione di via Conciliazione, di via di porta Angelica e piazza del Sant'Ufficio. Massima allerta anche attorno alle altre tre basiliche giubilari e, in particolare, a Santa Maria Maggiore dove c'è la tomba di Papa Francesco.

La sicurezza verrà ulteriormente rafforzata al momento della fumata bianca, quando si prevede che migliaia di fedeli - si stima possano essere 250mila persone - arrivino a San Pietro per vedere affacciarsi il nuovo Papa.

In campo ci saranno per l'occasione oltre 4.000 agenti, ma è prevista anche la presenza di circa mille volontari per coadiuvare la gestione dell'evento nei luoghi pubblici.

TMNews

Merz: "Andrò in Ucraina, con Ue intendiamo garantire tregua duratura"

Parigi, 7 mag. (askanews) - Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato di voler rafforzare la cooperazione franco-tedesca su diverse questioni, come il commercio (Mercosur), la difesa e la diplomazia europea, durante una conferenza stampa a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron. Sulla questione ucraina ha dichiarato:

"Sto effettivamente programmando una visita in Ucraina nelle prossime settimane. Il coordinamento delle modalità di svolgimento di questa visita è già in corso. Tuttavia, vorrei anche dire: vogliamo dare tutto il contributo possibile all'interno dell'Unione Europea per garantire che vi sia un cessate il fuoco duraturo oltre il prossimo fine settimana e che si possa poi raggiungere un accordo di pace con la Russia".

TMNews

Roma, delle donne lanciano la "fumata rosa" mentre inizia il Conclave

Roma, 7 mag. (askanews) - Mentre in Vaticano inizia il Conclave e si attende con trepidazione la fumata bianca che indicherà la scelta del nuovo Pontefice, un gruppo di donne si è riunito a Roma non lontano da San Pietro e ha lanciato una "fumata rosa" simbolica per chiedere un ruolo maggiore per le donne nella chiesa cattolica.

"Mentre il mondo aspetta la fumata bianca o nera, noi mandiamo fumo rosa come segno di speranza che la chiesa possa un giorno accogliere le donne in modo paritario. Il fumo può anche essere usato come un segnale di pericolo, e così usiamo anche questo... la chiesa è in crisi. L'ingiustizia delle donne, la loro esclusione dal ministero ordinato e dagli alti livelli decisionali rappresenta una crisi. Quindi il nostro fumo è anche un appello alla chiesa affinché cambi rapidamente e apra le porte alle donne" ha detto Kate McElwee, direttrice esecutiva della "Women's Ordination Conference".

E Miriam Duignan, direttrice esecutiva dell'Istituto Wijngaards per la ricerca cattolica ha aggiunto: "Stiamo dicendo ai cardinali: non potete continuare a ignorare il cinquanta per cento della popolazione cattolica. Non potete entrare in una stanza chiusa e discutere del futuro della chiesa senza la metà della Chiesa. Quindi il messaggio molto importante che stiamo inviando è che devono ascoltare le donne e includere le donne in modo più significativo, e chiunque eleggano deve essere abbastanza coraggioso da affrontare adeguatamente la questione dell'inclusione delle donne, perché finora non è stato fatto, nemmeno da parte di Papa Francesco".

TMNews

Nicoletta Romanoff: "Ci vuole coraggio a dire chi siamo veramente"

Roma, 7 mag. (askanews) - É un racconto intimo del suo percorso personale, tra cadute, momenti difficili ma anche gioie e conquiste. Nicoletta Romanoff si è messa a nudo nel suo libro, "Come il tralcio alla vite - La sfida di rimanere in cammino con Dio", uscito in libreria (con Rizzoli) con la prefazione di Erri De Luca.

L'attrice racconta il suo percorso di fede e parla del tragico suicidio del fratello Enzo Manfredi quando lei aveva solo 18 anni. "È stato difficile mettermi a nudo però penso che insomma a 45 anni con quattro figli ho potuto farlo, credo di avere la maturità e la consapevolezza per poter raccontare le cose in maniera autentica e ponderata. Credo che a volte sia anche giusto mettersi a nudo, perché ci dà la possibilità di raccontare veramente chi siamo. Noi attori, attrici, viviamo dietro i nostri personaggi, siamo sempre ammirati o meno a seconda del personaggio meraviglioso, incredibile, sexy o simpatico che interpretiamo, in fondo ci vuole anche coraggio per far sapere chi siamo veramente".

Parlando del suo rapporto con la fede e Dio, Nicoletta Romanoff, lanciata al cinema da Gabriele Muccino con "Ricordati di me", racconta che la fede è cresciuta dentro di lei nei momenti più importanti della sua vita, da quando era bambina. "Nel primo capitolo racconto di questa maestra della prima elementare che ci parlava di Dio come del suo migliore amico. e quindi io l'ho sempre percepito così, come una persona meravigliosa, una persona proprio con cui dialogare, con cui parlare e questa cosa mi ha sempre accompagnato però era qualcosa di distante, lo vedevo come un'entità molto distante e invece crescendo mi sono proprio avvicinata a lui per conoscerlo, per diventare sua amica, per dialogare con lui, per camminargli a fianco e questo mi ha accompagnato sempre ed è qualcosa che cresce ogni giorno, veramente io lo paragono ad un'amicizia".

Nel libro si parla dei figli, di gravidanze difficili, di lutti, di cinema, e si percepisce il piacere di scrivere. "Intanto ho scritto questo libro, sono sicura che scriverò altro, non so se pubblicherò altro, però di sicuro scriverò e ho già scritto tanto altro".

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