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Nasce Bolaffi per gli immobili: aste con obiettivo giusto prezzo

sabato 11 gennaio 2020
3' di lettura

Torino, 9 gen. (askanews) - Per la prima volta arrivano in Italia le aste pubbliche di immobili, grazie al lancio di Bolaffi per gli immobili, che nasce dalla collaborazione tra lo storico marchio del collezionismo e casa d'aste Bolaffi e la società Investitalia, attiva sul mercato immobiliare dal 1985. Nel corso della presentazione ufficiale a Torino Filippo Bolaffi, ad del Gruppo Bolaffi, ci ha spiegato la filosofia dell'operazione: "Alla fine - ha detto ad askanews - i proprietari degli immobili hanno lo stesso affetto che hanno i grandi collezionisti d'arte. Prima del distacco c'è un processo decisionale molto complicato, che magari coinvolge più stakeholder, quindi non solo il proprietario, ma anche la sua famiglia; al tempo stesso quando si va a comprare una casa è spesso la decisione di una vita, assimilabile alla scelta di comprare quell'opera d'arte che hai sognato per tutta la carriera collezionistica. Quindi credo che ci siano tante affinità. Dal punto di vista del puro business, per noi è un'ulteriore tappa della nostra crescita, un altro dipartimento che apre, sicuramente ad alto potenziale. Perché partiamo dal nord ovest, ma non ci poniamo limiti e pensiamo di potere organizzare aste di immobili in tutta Italia". Filippo Bolaffi ha assunto la carica di amministratore delegato di Bolaffi per gli immobili insieme a Giovanni Judica Cordiglia, ad di Investitalia, cui abbiamo chiesto cosa cambia, da oggi, nel mercato immobiliare. "Cambia - ci ha risposto - che portiamo sul mercato un modo di vendita alternativo a quello tradizionale. Finalmente due o più acquirenti potranno contemporaneamente contendersi l'acquisto di un immobile. La commerciabilità può essere dettata dalla chicca che è particolare o bellissima, o dal fatto che è un immobile dal quale ci si attende un certo numero di visite, e da un certo numero di visite ci si aspetta delle offerte: a quel punto il meccanismo dell'asta funziona". Punto cruciale per il nuovo progetto è il tema del "giusto prezzo", che vorrebbe essere la naturale conseguenza del metodo dell'asta. "Nel mondo degli immobili oggi - ha aggiunto Bolaffi - tante persone escono da una trattativa con il dubbio sul prezzo massimo a cui volevano vendere o su un prezzo troppo alto pagato. Il sistema dell'asta, trasparente e in grado di mettere il mercato in competizione in contemporanea, sa stabilire il giusto prezzo di un determinato immobile". Bolaffi per gli immobili farà il proprio debutto con la prima asta il 22 aprile a Torino, si tratterà di qualcosa di completamente diverso rispetto alle aste giudiziarie già note in Italia, in virtù anche del dossier completo e trasparente che accompagnerà ogni lotto posto all'incanto, e sarà rivolta a immobili di tutti i tipi, con la possibilità per i compratori di accendere un mutuo per l'acquisto. "Noi vogliamo assolutamente che parli a tutti - ci ha spiegato Judica Cordiglia - si tratta di una modalità di vendita trasversale". Il progetto di Bolaffi e Investitalia parte da Torino, sede di entrambe le aziende, ma non vuole avere carattere locale: tra gli sviluppi di cui si è parlato nella presentazione c'è infatti anche quello di portare le aste in loco, ossia nell'immobile messo in vendita. In più, oltre al meccanismo dell'asta pubblica, per operazioni importanti è disponibile anche un premium network, caratterizzato da grande riservatezza e preselezione dei potenziali clienti.

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"Non dovrebbe essere così, i turisti che vengono da fuori già spendono, già lasciano qualcosa al Comune di Roma, non lo trovo giusto, mi sembra un eccesso". "Da un lato potrebbe essere giusto perché c'è bisogno di pagare la pulizia della fontana, ci sono delle spese, dall'altro penso che la cultura debba essere accessibile a tutti". "Sono a favore - dice invece una turista spagnola - non penso che sia una cattiva idea perché capisco che con questi soldi potranno mantenere la città, che è piena di turisti, e credo che la questione del super-turismo sia molto importante".

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