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Matteo Renzi lascia il Pd per una Casa nuova, Zingaretti: errore

sabato 21 settembre 2019
2' di lettura

Roma, 17 set. (askanews) - Con una intervista a La Repubblica, Matteo Renzi ha annunciato la rottura e la scissione dal Partito democratico. "Voglio passare i prossimi mesi a combattere contro Salvini", ha dichiarato l'artefice della nascita del governo giallo-rosso e della conseguente caduta del Matteo sovranista. I parlamentari che seguiranno il senatore fiorentino ed ex premier saranno una trentina, tra questi Maria Elena Boschi e la ministra Teresa Bellanova. Ma restano fuori, alcuni nomi di peso del cerchio magico, che resteranno nel Pd, tra cui Luca Lotti, Lorenzo Guerini e il capogruppo al Senato Andrea Marcucci. "I gruppi autonomi nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti. Zingaretti non avrà più l'alibi di dire che non controlla i gruppi Pd perché saranno "derenzizzati", ha sottolineato ancora Renzi. Per Zingaretti l'addio di Renzi al Pd, invece, è un "errore", mentre il premier Giuseppe Conte ha espresso "perplessità" su questa scelta, giudicando "singolare la scelta dei tempi di questa operazione". Per Enrico Letta, premier defenestrato da Renzi, non "ci sono le ragioni politiche e profonde" della scissione Pd. Beppe Grillo, come è tradizione, usa toni forti, definendo l'uscita del senatore fiorentino dal Pd "una minchiata d'impulso", venata di "narcisismo", che potrebbe avere come esito "Pontida capitale", ovvero la vittoria di Matteo Salvini. In un lungo post su Facebook Renzi ha spiegato le ragioni dello strappo, annunciando di voler "costruire insieme ad altri una Casa nuova per fare politica in modo diverso", dopo 7 anni di fuoco amico. Una Casa giovane, innovativa, femminista. Intercettato da Tagadà fuori dal Senato, Renzi ha affermato: "Quello che è accaduto in questi anni lo abbiamo visto tutti. Penso che un modello novecentesco di partito, come quello che abbiamo dentro al Partito democratico non sia nelle condizioni di rispondere al meglio alle esigenze. Come ho scritto nel post su Facebook, è esattamente questo il momento per evitare polemiche, tensioni e discussioni". L'ex segretario Pd Bersani - sempre in un'intervista a Tagadà - alla Casa nuova, risponde con una "cosa nuova". "Qui il problema è di fare una cosa nuova, perché il renzismo ha portato una novità e cioè, ha rotto delle radici, con un pezzo di popolo, ci si è infilato la destra, questo è l'esito e l'esito non si affronta con le porte girevoli nel Pd, ma con la generosità di una cosa nuova".

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Putin: con Trump abbiamo detto che lavoreremo su memorandum con Kiev

Mosca, 19 mag. (askanews) - Il presidente russo Vladimir Putin, dopo una telefonata durata due ore con l'omologo statunitense Donald Trump, ha detto che Mosca è pronta a lavorare a un memorandum su un possibile accordo di pace, che preveda anche un temporaneo cessate il fuoco, ma le cause profonde della crisi ucraina secondo Putin "devono essere eliminate".

Putin - che ha definito la telefonata con Trump "piena di contenuti, franca e molto utile" - ha dichiarato che gli sforzi per porre fine alla guerra in Ucraina sono "sulla strada giusta", dopo la ripresa dei negoziati con Kiev, e che Mosca è pronta a collaborare con l'Ucraina a un memorandum sul futuro accordo di pace.

Il presidente russo ha ringraziato Trump per aver sostenuto la ripresa dei colloqui diretti tra Mosca e Kiev. "Abbiamo concordato con il presidente degli Stati uniti che la Russia proporrà e sarà pronta a lavorare con la parte ucraina a un memorandum su un possibile futuro accordo di pace, definendo una serie di punti, come, per esempio, i principi di risoluzione e i tempi di un eventuale accordo di pace", ha detto Putin ai giornalisti nei pressi della località balneare di Soci, sul Mar Nero.

Se saranno raggiunti gli accordi opportuni, ha detto ancora il presidente russo, allora potrebbe esserci "un cessate il fuoco", sottolineando che i colloqui diretti tra Russia e Ucraina "danno motivo di pensare che in generale siamo sulla strada giusta".

Inoltre, Putin ha detto che la priorità per Mosca è "eliminare le cause profonde di questa crisi" e, a questo scopo "dobbiamo solo individuare i modi più efficaci per procedere verso la pace", procedendo con accordi che vadano bene "a entrambe le parti".

TMNews

Brescia, storia e innovazione nel nuovo corso del Museo dell'auto

Brescia, 19 mag. (askanews) - A Brescia, città delle Mille Miglia, prende forma un progetto di rinascita culturale e industriale che ha radici nella storia dell'automobile, ma guarda anche avanti per appassionare giovani e cittadini. Nel Museo dell'auto ospitato nel Monastero di Sant'Eufemia risalente ai primi anni mille, tradizione e innovazione dialogano, come racconta il Presidente del Museo, Davide Peli: "Tutto parte dall'archivio storico della gara più bella del mondo, digitalizzato e reso disponibile per la comunità. Nel 2024, un gruppo di imprenditori ha compiuto un'importante opera di ristrutturazione di questo monastero per il bene della comunità bresciana".

Al suo interno, presto eventi culturali, esposizioni, talk e incontri. Un calendario davvero promettente anticipato dalla Direttrice del Museo, Maria Bussolati: "Siamo pronti con un palinsesto interessante, a partire dalla mostra "Heart of the race" della famosa artista americana Elizabeth Kahane, prevista per fine maggio. Il nostro obiettivo è portare nuovo pubblico al Museo e aumentare l'interesse".

Restando sempre vicini ai temi legati alla mobilità sostenibile e all'innovazione. Un luogo vivo capace di attrarre anche un pubblico giovane grazie ad un linguaggio contemporaneo: "Il possesso per i giovani non è più una priorità - afferma il Presidente del Museo Davide Peli - Il concetto di mobilità si sta innovando, noi vogliamo porci come luogo di incontro e confronto sulle richieste dei giovani sulla nuova mobilità, senza perdere il fascino della macchina storica; la nostra associazione, infatti, non vuole disperdere questo patrimonio".

Così come luogo di dibattito e ispirazione, laboratorio di idee e spazio di dialogo, per contribuire a rilanciare lo storico ruolo della città sul piano nazionale: "Vogliamo confermare il ruolo di Brescia fra le capitali dell'automotive" - conclude la Direttrice del museo Maria Bussolati - "Lo vediamo nell'industria, negli artigiani, nei giovani e nei campioni sportivi. Il Museo sarà la casa del passato e del futuro dell'automobilismo bresciano a 360 gradi".

Memoria conservata, ma anche progetto di futuro. Il nuovo corso del Museo dell'auto affonda le radici in una gara gloriosa, trasformando il passato in un trampolino verso ciò che sarà.

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Gaza, Tajani: da Sa'ar impegno a far entrare gli aiuti italiani

Genova, 19 mag. (askanews) - "Di Gaza me ne occupo più di loro, stiamo portando a casa dei risultati concreti. Ho concluso la telefonata con il ministro degli Esteri israeliano poco fa e mi ha assicurato che si farà tutto il possibile per fare entrare anche gli strumenti che fornisce l'Italia attraverso Food for Gaza". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato gli attacchi del Pd della Liguria sulla sua presenza a Genova per la campagna elettorale mentre la situazione aggrava a Gaza.

"Ricordo - ha aggiunto Tajani - che proprio qua a Genova abbiamo donato 15 tir della Iveco carichi di beni alimentari e sanitari al programma alimentare mondiale, abbiamo curato 130 bambini palestinesi negli ospedali pediatrici italiani e anche nel penultimo consiglio dei ministri abbiamo prorogato lo stato di emergenza finanziando ancora la popolazione palestinese, il resto è soltanto propaganda, non vale neanche la pena di rispondere. Quali sono le idee per riportare la pace? Se sono in grado di farlo lo facciano".

"E' mio dovere come segretario del partito - ha concluso il leader di Forza Italia - stare in mezzo alla gente, stare in giro per l'Italia, perché le cose internazionali si possono fare anche al telefono, la telefonata con il ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa'ar si può fare anche da Genova, non serve stare a Roma chiuso nel Ministero. Io credo che sia più giusto andare a spiegare ai cittadini di Genova cosa stiamo facendo per loro, per la pace, come costruiamo bene il loro futuro, il resto è propaganda, sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano, noi siamo pragmatici, vogliamo stare in mezzo alla gente, guai a non stare in mezzo alla gente".

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Terzo mandato, Tajani: no divisioni, è dibattito solo giuridico

Genova, 19 mag. (askanews) - "Il problema era se impugnare o meno una legge regionale che fissava la possibilità di avere un terzo mandato. Il problema è di tipo giuridico non di tipo personale: se una legge regionale, sia pure di una Regione a statuto speciale, possa scavalcare la legge nazionale. Io credo che prevalga sempre la legge nazionale. Non c'è nessuna divisione, è un dibattito giuridico, non c'è nulla di politico e nulla di personale. Siamo tutti tranquilli". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani commentando il voto contrario della Lega sull'impugnazione da parte del Cdm della legge trentina sul terzo mandato, a margine di un incontro elettorale a Genova.

"Il centrodestra - ha aggiunto Tajani - a differenza della sinistra, è dal 1994 che si presenta unito come qui a Genova. E' la nostra forza perché la nostra non è un'alleanza elettorale ma è una coalizione politica, con le diverse sfumature e con le diverse identità. Noi siamo diversi dai nostri alleati, siamo il Partito popolare europeo in Italia, ma siamo leali fino alla fine della legislatura a questo governo. Quindi si mettano l'anima in pace e non sperino in divisioni nel centrodestra che non ci saranno".

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