Roma, 14 mag. (askanews) - Cautela e conferme con il contagocce, alla vigilia dell'atteso incontro a Istanbul tra russi e ucraini per avviare dei negoziati di pace. Il Cremlino non ha ancora annunciato la composizione della delegazione russa che parteciperà giovedì ai negoziati con l'Ucraina. "Lo faremo quando riceveremo le istruzioni del presidente", ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Secondo un alto funzionario della Casa Bianca, Trump starebbe valutando la possibilità di partecipare personalmente ai colloqui in Turchia. La sua partecipazione, precisa, dipende dalla decisione del leader russo di essere presente all'incontro.
"Putin è colui che decide tutto in Russia, ed è lui che deve decidere sulla guerra. Questa è la sua guerra. Pertanto, i negoziati dovrebbero essere con lui", ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è detto da subito disposto a partecipare personalmente, sfidando il presidente russo a fare lo stesso, pur ribadendo di aspettarsi un cessate-il-fuoco completo e incondizionato dalla Russia.
Intanto Cina e Brasile si sono spesi per facilitare l'incontro di Istanbul per l'avvio di negoziati di pace con l'Ucraina. Nel corso di una visita nel Paese del Dragone, il presidente brasiliano Lula, ha ribadito:
"Un giorno ho avuto il coraggio di chiamare il presidente Putin. E gli ho chiesto: ferma questa guerra e torna alla politica, perché la politica ha davvero bisogno di cambiare il dibattito a causa della crescita dell'estrema destra nazista radicalizzata in tutto il mondo", ha spiegato.
"Nella possibilità che si incontrino a Istanbul e possano parlare davvero. Invece di scambiarsi colpi, scambiatevi parole", ha aggiunto.