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Chiude Internazionale a Ferrara, confermati i numeri del pubblico

sabato 12 ottobre 2019
2' di lettura

Ferrara, 7 ott. (askanews) - Dopo tre giorni di incontri, dibattiti, proiezioni e spettacoli si è chiuso il festival di giornalismo Internazionale a Ferrara, che ha portato nella città estense ospiti da tutto il mondo per confrontarsi con il pubblico sui grandi temi dell'attualità. A farci un bilancio il direttore di Internazionale, Giovanni De Mauro: "Certamente - ha detto ad askanews - c'è una grande apertura di credito da parte delle tante migliaia di persone, ragazzi e ragazze, che vengono qui che son incuriositi dal capire che cosa proponiamo, come costruiamo questo palinsesto di tre giorni. La conferma sui numeri: sono circa 79mila le presenze, in linea con l'anno scorso, anche perché c'è una capienza, un limite fisico che non si può valicare, fino a quando non si costruiscono nuovi edifici. Siamo comunque molto contenti per la qualità degli incontri, per la partecipazione del pubblico". Tra gli argomenti che hanno attraversato gran parte degli incontri quello della crisi climatica, ma anche quello dell'attivismo, oltre al ragionamento sulla politica italiana vista dai corrispondenti stranieri. Uno degli ospiti più interessanti è stato poi il filosofo Paul B. Preciado, celebre per i suoi studi sulla sessualità, il genere e anche ovviamente l'identità. "L'identità italiana - ci ha spiegato - non esiste, non è qualcosa che qualcuno ha, l'identità italiana è un processo politico. Quindi la domanda è come vogliamo, collettivamente, ridare forma a questi processi politici che ci mantengono vivi". Il festival di Ferrara è stato anche l'occasione per presentare al grande pubblico il nuove mensile Internzionale Kids, dedicato ai lettori più piccoli e curato da Martina Recchiuti. "In qualche modo - ci ha detto - bisogna trovare una chiave di comunicazione, loro devono essere informati, non essere spaventati e al tempo stesso però avere un'idea di quello che succede in giro per il mondo, perché questo è importantissimo, è fondamentale". L'edizione 2019 è stata infine la prima con una amministrazione di centrodestra, con la quale inizialmente c'erano state alcune frizioni, ma ora ci sono buoni segnali per il futuro. "So che c'è disponibilità da parte loro - ha concluso De Mauro - a lavorare sulla prossima edizione, naturalmente è una relazione che si deve costruire a due, noi possiamo pure rimanere qui, ma se non c'è interesse dall'altra parte è difficile, sembra esserci e quindi siamo contenti".

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Merz da Macron, come da tradizione la prima visita ufficiale a Parigi

Roma, 7 mag. (askanews) - Nella sua prima visita ufficiale all'estero, come da tradizione, il neo-cancelliere tedesco Friedrich Merz arriva all'Eliseo a Parigi, dove è accolto dal presidente francese Emmanuel Macron. Ambizione dichiarata del leader conservatore è quella restituire lustro all'asse franco-tedesco e ridare peso al ruolo della Germania in Europa, mentre il Vecchio continente è alle prese con i dazi di Donald Trump e i negoziati per la fine della guerra in Ucraina.

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Francesco Gheghi candidato ai David: "Un sogno da vivermi"

Roma, 7 mag. (askanews) - "Sono felice di poter rappresentare il film, un film importante, portato nelle scuole, 8 candidature portano un bel rispetto al film". Francesco Gheghi ha raccontato tutta la sua emozione entrando al Quirinale per la presentazione dei candidati ai David di Donatello, fra cui c'è anche il suo nome, come miglior attore protagonista per "Familia".

"Mi fa molto piacere, ho sempre guardato i David negli anni e sognavo con mio padre sul divano un giorno di essere qua, non pensavo di essere qua e invece ci sono e me la vivo", ha aggiunto.

Secondo Gheghi "Familia", "è un film che parla al futuro, parla d'amore, noi saremo le mamme e i papà del futuro quindi cerchiamo di fare passi avanti verso una certa umanità", ha aggiunto.

TMNews

David, Pupi Avati: il premio alla Carriera potevo vincerlo 25 film fa

Roma, 7 mag. (askanews) - "Potevo anche vincerlo 25 film fa... poi bisogna aspettare, abbiamo rispettato la fila, fra una ventina di film mi daranno il Leone d'Oro alla Carriera" così ironizza Pupi Avati fuori dal Quirinale dove avviene la presentazione delle candidature ai David di Donatello: il regista stasera riceverà appunto il Premio alla Carriera 2025 alla 70 edizione dei David negli studi di Cinecittà. Siparietto poi con l'inviato di Striscia che gli chiede dei dazi proposti da Trump sui film "nati in terra straniera".

"Vogliamo ringraziare la Meloni per aver detto che non bisogna essere subalterni ma leali?" ironizza Avati. "Trump non lo ringraziamo per niente ma i film italiani in America fanno fatica comunque anche senza i dazi. Siamo ormai codice rosso. No, a Trump non gli voglio dire niente, non sa neanche chi sono".

Quanti ai possibili vincitori "non ho idea, ci sono dei miei amici e spero che vincano loro ma per amicizia soprattutto".

TMNews

Comencini: "Mai stata candidata in 40 anni, ha senso con questo film"

Roma, 7 mag. (askanews) - "Sono molto emozionata, sono contenta per il lavoro di tutti e tutte che hanno partecipato al film. Non sono mai stata candidata in realtà in 40 anni, però c'è un senso ad essere candidata con questo film. Naturalmente l'emozione anche aggiunta con il fatto di portare questa lettera d'amore al cinema e questa lettera d'amore a mio padre qui": così Francesca Comencini, candidata al David per la Miglior regia per il suo film "Il tempo che ci vuole" sul padre Luigi.

"Il cinema è qualcosa di fragile, ma anche di molto resistente. Il cinema italiano alla fine è qualcosa che caratterizza questo Paese, che racconta le nostre storie. Tutti i film con i quali sono onorata di essere candidata, raccontano aspetti di questo Paese. Penso che dovrà ripartire e ripartirà, do il mio sostegno a tutti i lavoratori e le lavoratrici del cinema che in questo momento stanno lavorando di meno, però con la fiducia nella resistenza del cinema italiano", ha dichiarato Comencini.

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