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Massimiliano Bruno in scena con "Zero" al Piccolo Eliseo di Roma

sabato 23 marzo 2019
2' di lettura

Roma, 22 mar. (askanews) - Regista, sceneggiatore, attore, di recente al cinema con la sua commedia "Non ci resta che il crimine" in cui recita anche, Massimiliano Bruno è in scena al Piccolo Eliseo di Roma dal 21 marzo con "Zero", un atto unico per la regia di Furio Andreotti, in cui interpreta più personaggi. Uno spettacolo che ha anche scritto e che è il primo di una sua trilogia di monologhi pensati per un unico attore, insieme a "Gli ultimi saranno ultimi" interpretato da Paola Cortellesi e "Agostino" con Rolando Ravello. "Questo è credo il lavoro a cui sono più affezionato tra tutto quello che ho fatto tra cinema e teatro, a parte il mio romanzo che è la cosa che mi preme di più". "Zero" è un giallo teatrale dove si ride e si riflette sulla cattiveria umana. "Questo spettacolo racchiude molto della mia crescita artistica e umana, parla di famiglie e di quanto un genitore può farti male e la famiglia può danneggiarti se si muove male, parla di amori, amicizie, drammi e ha nel testo sia la commedia che la tragedia, cose che mi piace fare da sempre". In una stazione dei carabinieri di un paesino calabrese, un maresciallo interroga un giovane postino che rievoca la storia di cinque ragazzini e di una loro vacanza insieme. I loro sogni si scontrano con una brutta storia di sangue che li ha coinvolti e li segnerà per tutta la vita. Tutti e cinque, interpretati da Bruno, si danno un appuntamento per vendicarsi. Una vendetta lunga oltre vent'anni che diventa per loro una ragione di vita. La resa dei conti arriva solo alla fine. "Il tema che aleggia su tutti gli altri è la sopraffazione, quanto l'essere umano viene schiacciato da chi ha più potere e quanto alcuni soccombono e altri si ribellano, in questo caso è un po' una ribellione sterile perché rispondere alla violenza con la violenza non è la strada principale, ma è una fotografia di quello che purtroppo succede in tutto il mondo". Un bella prova attoriale per Massimiliano Bruno. "Lo spettacolo è difficile, faticoso, un ora e mezza, sono sei caratteri e faccio anche un cattivo disgustoso che odio mentre lo faccio ma allo stesso tempo amo perché un cattivo del genere posso farlo solo in scena perché è un assassino truculento".

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In anteprima il video "Quadricipiti" inedito di Daniele De Gregori

Milano, 24 mag. (askanews) - In anteprima il videoclip del brano inedito "Quadricipiti" di Daniele De Gregori, ultimo estratto dal nuovo album del cantautore romano, Bolla occidentale, uscito l'11 aprile scorso per Maremmano Records. Undici canzoni che raccontano la linea d'ombra conradiana di una generazione, quella dei millennials, ormai diventati grandi, attraverso pagine di vita vissuta, di sicurezze e di fragilità toccate con mano, di amori e sogni ad occhi aperti, di madri e di figlie che si affacciano in tempi di fioritura dei ciliegi.

Il suono dell'organetto di D'Alessandro fa da tessitura armonica a questa folk ballad dal sapore popolare, con un andamento in 6/8 che ci riporta con la mente e col cuore alla grande tradizione della canzone d'autore classica. Attraverso una linea melodica orecchiabile ma non scontata, che si sposa perfettamente con il testo, i contenuti del brano giungono in maniera semplice ed immediata all'ascoltatore, che viene accompagnato dalla voce dell'autore a scoprire che certe fragilità appartengono ad ognuno di noi.

"La resilienza (termine abusato ma in questo caso necessario per descrivere una proprietà) è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi - racconta Daniele De Gregori. Il suo opposto è la fragilità, propria dei materiali dotati di carico di elasticità molto prossimo alla rottura. Quadricipiti racconta la storia vera di una fragilità dolorosa vissuta da un mio amico scrittore, mai superata. Ci sono i suoi fiori, i suoi libri e le sue foto. La debolezza è da sempre anche la mia storia però, e di tutti quelli che non riescono a rialzarsi dopo un colpo, quelli che restano a terra, forse addirittura per sempre. Per impreziosire l'arrangiamento ho avuto la fortuna di avere Alessandro D'Alessandro all'organetto".

Il videoclip, diretto e montato da Eleonora Maggioni, nasce dalla necessità di raccontare qualcosa di vero, l'attore è infatti realmente la persona le cui vicende hanno ispirato la canzone. Anche la location scelta è una casa con una storia molto profonda e a tratti tormentata; qui appare in una versione spoglia e disabitata a rappresentare un passato doloroso con cui fare i conti. Cosi come accade nella canzone anche in questo caso il protagonista non riesce a sostenere il peso dei troppi ricordi e finisce per fuggirne, senza più forze.

Daniele De Gregori presenterà il nuovo album sabato 24 maggio alle ore 19 al Monk Roma con un concerto in full band.

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Tutela della biodiversità: nascono i Dialoghi di Pollenzo

Pollenzo, 23 mag. (askanews) - "La biodiversità per lo sviluppo sostenibile del Paese" è il tema scelto per lanciare la prima edizione dei Dialoghi di Pollenzo, che si è tenuta giovedì 22 maggio, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, nell'Aula Magna dell'Università di Scienze Gastronomiche. Insieme alla Fondazione Patto con il Mare per la Terra, l'UNISG ha voluto fortemente convogliare nelle aule pollentine accademici, rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo scientifico e imprenditoriale, per generare idee e stimoli capaci di influenzare positivamente la società, sia a livello locale che globale.

"I dialoghi di Pollenzo sono un momento di riflessione attorno ai temi della biodiversità - afferma Carlo Petrini, presidente dell'Università di Pollenzo -. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di riprendere un dialogo a più voci per rimettere la biodiversità al centro della società civile. L'obiettivo di questo appuntamento è identificare una logica di comportamenti e nuove riflessioni per creare una società civile che ponga al suo centro la sostenibilità. Molto probabilmente occorre un nuovo tipo di economia; e serve ragionare su forme sociali di comportamento che possano rigenerare tutto quello che è il comparto produttivo".

"La biodiversità è fondamentale per la nostra vita, lo è sempre stata - aggiunge Roberto Danovaro, Presidente della Fondazione Patto con il Mare per la Terra -, fin da quando l'uomo era un semplice cacciatore. Ancora di più lo è diventata quando ha cominciato a coltivare, rendendo possibile l'espansione dell'umanità. È la biodiversità che ci regala aria respirabile, produce ossigeno e fornisce cibo incontaminato. Purtroppo è in declino, sempre più rara e difficile da sostenere. Siamo qui a Pollenzo per ragionare su quali sono le prospettive di coesistenza tra uomo e biodiversità".

Prospettive che passano anche per un opportuno utilizzo delle risorse marine:

"Il mare è fondamentale per la terra. In un mondo in grande espansione demografica, che ha già superato gli 8 miliardi di abitanti e che ha già consumato il 75% degli ambienti terrestri, il mare rappresenterà in futuro la possibilità di uno sviluppo sostenibile, per sfamare un'umanità in crescita anche attraverso lo sviluppo di un'agricoltura marina. Ciò servirà proprio ad alleviare l'impatto sugli ecosistemi terrestri".

Questo appuntamento, che avrà cadenza annuale, si propone di essere un centro di pensiero sulla biodiversità, un'occasione di confronto per studiosi, istituzioni e imprese, con l'obiettivo di diventare un riferimento all'avanguardia su questa tematica.

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Lavrov: i droni di Kiev tentativo di interrompere negoziati

Milano, 23 mag. (askanews) - Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato che un attacco di droni lanciato contro la Russia dall'Ucraina è un "evidente tentativo di interrompere i negoziati di pace". Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto 112 droni ucraini nella terza notte di attacchi, con Mosca nuovamente presa di mira con attacchi che hanno interrotto le operazioni in diversi aeroporti.

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Premio Avedisco: il futuro è emotional, non più calcolo razionale

Rimini, 23 mag. (askanews) - I consumatori di oggi non sono più calcolatori razionali: scelgono con le emozioni, per affinità, cercando prodotti che raccontino la loro storia personale. E' questo il nuovo paradigma del consumo secondo gli esperti, in un mercato dove il 56% degli italiani chiede che i prodotti green non costino più di quelli tradizionali. Un cambiamento che coinvolge direttamente il settore della vendita diretta, che nel 2024 ha generato 687 milioni di euro di fatturato con oltre 286mila incaricati, il 74% donne. Una sfida anche per le aziende a cui è richiesto di svolgere un ruolo sempre più sociale.

"Alle imprese - ricorda il direttore scientifico di IPSOS, Enzo Risso - non solo è richiesto di fare buoni prodotti, di offrire qualità, ma anche di avere un ruolo attivo nella società, di contribuire al miglioramento della società proprio perché ci sono contraddizioni che crescono".

E' in questo scenario che si è tenuta a Rimini la 29 edizione del Premio Nazionale Avedisco. Un momento di bilancio per un settore che, secondo il presidente Giovanni Paolino, nonostante le difficoltà economiche generali rimane un mestiere conveniente. "Il nostro mestiere raccoglie quelli che sono gli elementi principali che si cercano nel lavoro oggi: libertà e autonomia, meritocrazia, la possibilità di iniziare e concludere l'esperienza senza avere grandi vincoli formali. Una flessibilità che ci garantisce la crescita costante".

"Chi è alla ricerca di un'occupazione, di un un'integrazione dei propri guadagni e una sorta di libertà personale. Penso soprattutto alle signore, alle donne impegnate ancora con la famiglia che quindi hanno scarso tempo a disposizione per un lavoro, diciamo, di quello tradizionale. Qui c'è lo sbocco perfetto", ha dichiarato Paolino.

A Rimini sono stati premiati 38 incaricati alle vendite che hanno raggiunto risultati di eccellenza. Un settore in fermento che attrae diverse categorie: dalle donne impegnate con la famiglia agli studenti alle prime esperienze, fino a chi cerca un'integrazione al reddito. "Presento questo premio ormai da 13-14 anni - spiega Giorgio Mastrota, icona di tutti gli Incaricati alle Vendite - e mi sento sempre bene quando vengo in mezzo a loro perché quest'aria fresca si respira sempre. Nella vendita diretta c'è tanta positività. Bisogna vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e soprattutto ci vuole il prodotto perché quella è la base di tutto".

Un riconoscimento che va oltre i numeri, premiando storie di impegno e dedizione in un settore in continua evoluzione.

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