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"Duisburg", Liotti indaga sulla strage, svela segreti 'ndrangheta

sabato 18 maggio 2019
2' di lettura

Roma (askanews) - Era il giorno di ferragosto del 2007 quando una strage di 'ndrangheta scosse la Germania e tutta l'Europa: di fronte a un ristorante italiano furono uccise sei persone. Un omicidio plateale e di sfida tra i due clan di San Luca, in guerra dal 1991. In "Duisburg - Linea di sangue", in onda su Rai1 il 22 maggio, Enzo Monteleone racconta le indagini per capire chi fossero gli autori di quella strage. Daniele Liotti interpreta il commissario Battaglia, che insieme ad un collega tedesco (Thomas Block), va alla radice di quella faida. Monteleone spiega: "C'è il racconto mafioso e c'è il racconto anche dei funzionari, di un funzionario dello Stato che fa bene il suo mestiere, che lo fa fare bene, e che alla fine ottiene il risultato. Per anni e anni la 'ndrangheta è stata sottovalutata, sembrava una cosa locale, una cosa calabrese, la 'ndrangheta invece è veramente tentacolare, è dall'Australia al Canada, in Germania, in Olanda a Rotterdam". Il commissario interpretato da Liotti riesce a risolvere il caso perché conosce bene il territorio calabrese, gli indissolubili vincoli familiari sui quali la 'ndrangheta si basa, la mentalità dei suoi affiliati, la violenza di cui sono capaci. Liotti, a questo proposito, dice: "Sembra che appunto al male non c'è mai fine, però parallelamente ho conosciuto parallelamente anche un esercito di persone che lo combattono questo fenomeno. Comunque parliamo sempre di una cosa amara, di scoprire che ci siano persone che debbano fare questo lavoro, però comunque un grande plauso perché è vero che poi la 'ndrangheta e la mafia vanno avanti, continuano ad intessere rapporti con il narcotraffico, con gli appalti, con tutto quello che sappiamo, fuori dall'Italia, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo, però è vero che la polizia e i carabinieri e la finanza gli stanno dietro, e lavorano assiduamente per combatterla".

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Caso Epstein, pubblicati altri documenti: Trump più volte con lui sul jet

Milano, 23 dic. (askanews) - Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha reso pubblici altri 30mila documenti relativi al caso di Jeffrey Epstein, il miliardario pedofilo morto in carcere, i cui rapporti col presidente Trump, oltre che con personalità e vip in ogni settore - dal cinema alla musica - sta mettendo sotto pressione la Casa Bianca, accusata dai democratici di non rilasciare tutta la documentazione relativa alla vicenda per proteggere il presidente.

Una delle novità emerse è che Trump sarebbe stato almeno 8 volte sul jet privato di Epstein, fra il 1993 e il 1996, "molte più volte di quanto precedentemente riportato (o di quanto fossimo a conoscenza)", si legge nella mail di un vice procuratore degli Stati Uniti, il cui nome è stato appositamente omesso nei fascicoli.

La nuova pubblicazione è stata accompagnata anche da una precisazione del Dipartimento di Giustizia secondo cui "alcuni di questi documenti contengono affermazioni false e sensazionalistiche contro il Presidente Trump, presentate all'Fbi poco prima delle elezioni del 2020", come si legge in una dichiarazione ufficiale su X, e sono stati pubblicati per "trasparenza" nei confronti delle vittime.

La precedente tornata di foto del caso Epstein ha creato grande clamore: negli scatti in compagnia del miliardario o sulla sua isola privata, Little St. James Island, una carrellata di vip e politici fra cui Bill Clinton, Woody Allen, Bill Gates, oltre allo stesso Trump.

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Nasce alla Sapienza Master nuovi Responsabili d'Impatto D-ESG

Roma, 23 dic. (askanews) - Un percorso innovativo pensato per formare professionisti della sostenibilità capaci di integrare digitale, ambiente, sociale e governance. È quello promosso dall'Università La Sapienza, in collaborazione con FDC Consulting Digital ESG, la società di consulenza che nel 2024 ha ideato e lanciato la prima edizione presso l'Università di Torino e che ora fa il suo esordio a Roma. Il master di secondo livello per neolaureati è in grado di unire didattica accademica e laboratori d'impresa, offrendo a tutti gli iscritti un tirocinio finale. "Le aziende cercano figure che sappiano misurare e guidare il cambiamento", dichiara il CEO di FDC Consulting, Francesco Di Ciommo, nell'intervista di lancio.

Il corso prende il via nella primavera 2026, le ammissioni sono aperte fino al 31 gennaio 2026.

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Antitrust sanziona Ryanair, AIAV: accolte istanze delle agenzie

Milano, 23 dic. (askanews) - AIAV, associazione che riunisce il maggior numero di agenzie di viaggio in Italia, pari a oltre 2.500, ha espresso soddisfazione per il procedimento di sanzione deciso dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato nei confronti di Ryanair, per abuso di posizione dominante del vettore e condotte lesive della concorrenza nei confronti delle agenzie di viaggio italiane. Alla compagnia aerea è stata comminata una sanzione di oltre 255 milioni di euro al termine di un procedimento aperto proprio su segnalazione di AIAV nel settembre 2023.

"Ryanair - ha dichiarato il presidente dell'AIAV, Fulvio Avataneo - ha dato dimostrazione di voler aprire al mercato delle agenzie di viaggio, riconoscendole quindi e creando il TAD, Travel Agent Direct, un sistema di prenotazione dove però, contrariamente alle promesse, erano state solo eliminate dalla disponibilità degli agenti di viaggio alcune tariffe promozionali, ma anche alcune fasce tariffarie più basse. Ci auguriamo che Ryanair da questa situazione tragga un insegnamento: con le agenzie di viaggio si lavora, non si lotta".

Secondo l'Autorità Ryanair ha limitato di fatto la possibilità delle agenzia di essere competitive rispetto alle prenotazioni effettuate dai viaggiatori direttamente online. "Il provvedimento - ha aggiunto Veronica Scaletta, legale che ha seguito AIAV nella vicenda - accoglie in pieno le tesi presentate da AIAV nella sua segnalazione del 2023 relative alle condotte di Ryanair che sono state ritenute integranti l'abuso di posizione dominante in danno delle agenzie di viaggi".

Dal canto suo Ryanair ha immediatamente annunciato la presentazione di un ricorso contro la decisione dell'Antitrust, che la compagnia aerea ritiene "giuridicamente infondata".

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Crosetto dalle truppe italiane in Bulgaria lancia "Strategia Istrice"

Novo Selo (Bulgaria), 23 dic. (askanews) - Il calore delle truppe entusiaste per il suo arrivo e l'orgoglio di essere italiani, non soltanto nel suo discorso ma anche nella stretta di mano a ogni singolo militare. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, ieri in Libano, domani a Sarajevo, è venuto anche in Bulgaria, a Novo Selo a portare gli auguri di Natale alle donne e agli uomini che passeranno queste festività lontano da casa, facendo il proprio dovere.

Un discorso molto sentito peraltro, che ha descritto la grande differenza che può fare un contingente italiano all'estero, grazie non solo alla professionalità, ma anche all'umanità e alla capacità di comunicare degli italiani. Di farsi partecipi.

Il tutto mentre il mondo sta cambiando sempre più velocemente, le sfide si moltiplicano. Ieri ancora una volta i rapporti dell'intelligence statunitense hanno avvertito che il presidente russo Vladimir Putin intende conquistare tutta l'Ucraina e rivendicare parti dell'Europa che appartenevano all'ex impero sovietico. "Noi non siamo pronti ad affrontare la follia di nessuno e quindi non saremmo pronti se quello che dice l'intelligence americana si verificasse perché non siamo pronti ad avere una guerra in casa, non lo siamo per mentalità, non lo siamo perché abbiamo disinvestito in difesa negli ultimi 40 anni, non lo siamo per mille motivi, quindi non lo siamo" ha detto Crosetto, rispondendo in conferenza stampa a Novo Selo in Bulgaria, a una domanda di askanews sulle recenti indiscrezioni trapelate dalla Intelligence Usa.

Poi in merito alla "Strategia dell'istrice" spesso citata dal ministro, Crosetto ha aggiunto: "C'è un animale piccolo che fa paura a quelli grandi, perché chiunque si avvicina si fa male, allora un paese piccolo come il nostro deve adottare una strategia e l'Europa da questo punto di vista, essendo impreparata, può adottare solo quella strategia, cioè quella di far paura perché se qualcuno prova a toccarla si fa male. È la stessa cosa, è la stessa strategia che ha usato Israele e per cui è sopravvissuto in questi anni ed è quella cui dovremmo abituarci. Dissuadere chiunque voglia in qualche modo farci male perché se ci tocca si fa male lui per prima", ha aggiunto il ministro.

Di fronte a un futuro nel quale sempre più c'è la Nato ma l'Europa dovrà iniziare a difendersi da sola. Giunto il momento, come per quei figli che prima o poi devono lasciare il nido.

"Purtroppo viviamo in un mondo in cui le minacce non si sostituiscono, si sovrappongono, per cui l'abbiamo visto, quello che vediamo in Ucraina: è una guerra tradizionale fatta addirittura in trincee, sembra quella della prima guerra mondiale. Poi l'abbiamo vista in Israele: una guerra combattuta con satelliti che intercettano missili che vanno sempre più veloci e a questo si aggiunge la guerra ibrida. Ma non ce n'è una che sostituisce un'altra, è una somma di attacchi che alcuni attori, alcuni paesi utilizzano, quella ibrida è quella che non si vede e che si può combattere tutti i giorni senza scatenare una reazione da parte degli altri. Sono le centinaia di attacchi hacker, migliaia; a oggi sono 1800 che abbiamo subito in Italia, alcuni molto gravi".

E poi se gli si chiede del 2026, Crosetto scherza e sorride. "Mi devo sforzare di vederlo bene - ha detto - ogni giorno devo sforzarmi di essere ottimista perché devo cercare di costruire un mondo migliore per i miei figli e anche per i vostri".

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio di Gualtiero Benatelli

Immagini askanews

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