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Francia, morto a 91 anni lo stilista Hubert de Givenchy

sabato 17 marzo 2018
1' di lettura

Parigi (askanews) - Maestro indiscusso dello stile, leggenda dell'alta moda, arbitro di eleganza raffinata e mai banale. Il mondo della moda piange Hubert de Givenchy, famoso per aver lanciato l'omonima maison e per aver vestito l'attrice Audrey Hepburn, sua musa - celebre il suo tubino nero in Colazione da Tiffany - e Jackie Kennedy. Lo stilista aristocratico come era conosciuto nel fashion system è morto all'età di 91 anni, a dare l'annuncio è stato il compagno, l'ex stilista di alta moda Philippe Venet, in un comunicato. Dalla sua prima sfilata nel 1952 alle dimissioni nel 1995 dalla sua maison, venduta nel 1988 al gruppo del lusso LVMH, Hubert de Givenchy ha segnato per quaranta anni il mondo della moda con l'eleganza delle sue creazioni. "La cosa più semplice può essere di ispirazione, anche solo indossare un capo in modo diverso perchè ti fa cambiare punto di partenza. Se si è sempre attenti come lo sono io si è sempre ispirati, dalla cosa più piccola può nascere una nuova collezione" aveva detto lo scorso anno in occasione dell'inaugurazione della grande esposizione a Calais per celebrare il suo genio artistico e creativo. "Hubert de Givenchy ha dato alla sua maison un posto a parte. Sia negli abiti lunghi da sera sia in quelli da giorno, ha saputo riunire due qualità rare: essere innovatore e atemporale", ha detto Bernard Arnault, che guida LVMH.

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Rugby World Cup under 20, successo sportivo

Roma, 1 ago. (askanews) - "La progettazione del torneo si è rivelata vincente: non volevamo un semplice evento targato FIR, destinato a esaurirsi nel tempo, ma un'iniziativa capace di coinvolgere attivamente i territori e i club del movimento. È esattamente ciò che è accaduto: le piazze si sono animate e l'esperienza sta coinvolgendo un numero sempre crescente di persone".

Con queste parole Antonella Gualandri, Vice Presidente della Federazione Italiana Rugby, sintetizza lo spirito che ha guidato l'organizzazione della Rugby World Cup Under 20 appena conclusa.

Un lascito ai territori in termini sociali, ambientali e valoriali. La rassegna, che ha visto i migliori talenti mondiali della palla ovale contendersi il titolo fino al trionfo del Sud Africa, non è stata soltanto un grande evento sportivo per il nostro Paese, ma anche un'occasione senza precedenti di partecipazione e condivisione. Il programma di legacy promosso dalla FIR insieme a World Rugby ne ha rappresentato il cuore pulsante.

Secondo Leonardo Ghiraldini, Consigliere della Federazione Italiana Rugby, "il Mondiale Under 20 rappresenta non solo un grande appuntamento sportivo, ma anche un'importante occasione per coinvolgere club, territori, giovani atleti e atlete. Fin dall'inizio, la FIR - insieme a World Rugby - ha lavorato a un piano di legacy, con l'obiettivo di lasciare un'eredità duratura, non solo sul piano sportivo, ma anche con un impatto positivo di carattere sociale e ambientale".

Una delle parole chiave del piano di legacy messo in atto da Fir è stata sicuramente sostenibilità. Con la collaborazione con Ministero dell'Ambiente e Conai sono stati posizionati più di 100 contenitori per la raccolta differenziata, installati erogatori d'acqua, usati 35mila bicchieri riutilizzabili e distribuite 500 boracce alle squadre, installati 61 cartelli con le linee guida per un comportamento responsabile e 7 affissioni con il Manifesto sulla sostenibilità.

E poi tante altre azioni concrete come l'attenzione allo spreco alimentare e diverse attività di riqualificazione delle aree circostanti gli impianti sportivi coinvolti. "Tra le azioni intraprese, la riduzione al minimo dell'uso di plastica e materiali monouso, accompagnata da un importante lavoro di sensibilizzazione sul riciclo dei rifiuti, che ha coinvolto non solo le squadre, ma anche i club e il pubblico. Sul piano sociale, sono state promosse iniziative per diffondere il più possibile questi comportamenti virtuosi e i valori che il rugby porta con sé", spiega Ghiraldini.

La socialità, appunto, rappresenta un altro pilastro fondamentale del lascito che la Coppa del Mondo Under 20 ha voluto trasmettere ai territori. Un'eredità concreta, testimoniata dai tre Rugby Festival organizzati a Verona, Mantova e Brescia, momenti simbolici di un programma più ampio di iniziative diffuse, realizzate con il pieno coinvolgimento delle società sportive locali.

"Anche i giocatori delle nazionali sono stati parte attiva di queste esperienze. Famiglie, bambini e bambine, anche con disabilità, hanno avuto l'occasione di vivere momenti emozionanti e condivisi, a stretto contatto con atleti di livello internazionale. Un'opportunità che ha reso l'inclusione un valore tangibile e imprescindibile del nostro sport", conclude Ghiraldini.

TMNews

Giubileo, al Circo Massimo migliaia di giovani per confessioni

Roma, 1 ago. (askanews) - Gazebo bianchi ordinatamente allineati. Sacerdoti e religiosi a disposizione, alcuni "accampati" anche nei punti più impensati, a disposizione dei giovani. Si è presentato così oggi il Circo Massimo a Roma con un crogiuolo di lingue e nazionalità che è convenuto già dalle 10:30 della mattina nell'antico catino in occasione della "Giornata penitenziale" preludio, nel corso del giubileo dei giovani, al rush finale di domani e domenica a Tor Vergata con Papa Leone.

Giornate che vivranno due momenti clou: quello della veglia notturna e della messa finale, con i tantissimi giovani giunti a Roma da tutto il mondo.

Intanto quest'oggi è stata la giornata delle confessioni che, per otto ore, ha visto i ragazzi, già dalle 10:30 del mattino, convergere al Circo Massimo per accostarsi al sacramento, uno dei più problematici soprattutto per le nuove generazioni ma tanto caro ad un pontefice come Papa Francesco.

Nel grande spazio, una delle tante attrazioni della Città Eterna, sono stati allestiti oltre 200 confessionali con mille sacerdoti pronti a ricevere confessioni e confidenze dei giovani, che si sono messi ordinatamente in fila per appartenenza linguistica davanti agli improvvisati confessionali sfidando il caldo sole romano. A supportarli ed a vigilare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi, centinaia di uomini delle forze dell'ordine, della Protezione Civile e dei Vigili del fuoco.

TMNews

Raid a Kiev, concluse operazioni di soccorso: 31 morti

Kiev, 1 ago. (askanews) - Sono 31 i morti dell'attacco russo su Kiev del 31 luglio, fra loro cinque bambini secondo quanto riferito dalle autorità ucraine e dai soccorritori che hanno dichiarato ormai concluse le operazioni di ricerca: tutti i corpi sono stati recuperati dalle macerie degli edifici colpiti dai droni e dai missili russi.

È cominciato invece il pellegrinaggio dei residenti del quartiere per rendere omaggio alla vittime.

"Sono fiori perché sono morti dei bambini - dice Iryna Drozd madre di tre bambini - I nostri figli vivono dall'altra parte della strada. Questi bambini sono morti oggi, i nostri figli avrebbero potuto morire".

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Protesta davanti al consolato Usa a San Paolo contro i dazi di Trump

Milano, 1 ago. (askanews) - Canti e slogan risuonano fuori dal consolato americano a San Paolo, dove i manifestanti, alcuni vestiti come Donald Trump e l'ex leader brasiliano Jair Bolsonaro, denunciano i dazi del presidente statunitense. Il Brasile promette di difendere la propria sovranità economica e di contestare le misure attraverso canali diplomatici e legali.

Il presidente degli Stati Uniti ha inferto un duro colpo alla più grande economia dell'America Latina firmando un ordine esecutivo che impone supplementi tariffari del 50% su una larga parte delle sue esportazioni verso gli Stati Uniti.

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