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Bmw presenta spot Serie 8 e annuncia partnership con Venezia

sabato 24 novembre 2018
2' di lettura

Milano, 20 nov. (askanews) - Nulla è impossibile. Nemmeno guidare un'auto lungo il Canal Grande, sfrecciando sotto il Ponte di Rialto su una strada creata per l'occasione. È lo spot globale di Bmw per la nuova Serie 8 girato a Venezia, che andrà in onda in Italia e in tutto il mondo a partire da domenica 25 novembre. Lo spot, diretto da Daniel Wolf, racconta di un sogno che diventa realtà: un bambino appassionato di auto vorrebbe poter guidare un giorno nella sua città, Venezia. Diventato un adulto di successo riesce a realizzare il proprio sogno a bordo di una Bmw Serie 8. Il senso dell'iniziativa e della collaborazione con il Comune di Venezia nelle parole del presidente e Ad di Bmw Italia, Sergio Solero: "Un'ottima occasione per avere una collaborazione win-win per entrambi. Per il brand per posizionare una vettura così importante per Bmw, ma anche per la città di Venezia, per la visibilità che avrà con una vettura così importante". Presentato nella suggestiva sede del Casinò sul Canal Grande, lo spot sancisce l'avvio di una partnership triennale con la Serenissima: un'icona prestigiosa e unica, scelta non a caso da Bmw per lanciare un offensiva di prodotto nel segmento luxury, di cui la Serie 8 fa parte, e che sarà al centro di diversi progetti di comunicazione. Come quello svoltosi all Arsenale a fine settembre per la presentazione, sempre della Serie 8, a 400 top client. E altri ne seguiranno, sfruttando la sponsorizzazione da parte di Bmw di eventi come la Biennale di arte, il Carnevale, la Festa del Redentore e la Regata Storica. Il vicesindaco di Venezia, Luciana Colle: "Bmw per la serietà del brand stesso a noi fa specie perché Venezia deve essere portata su cose importanti e Bmw è importante". Nella partnership con il Comune di Venezia, Bmw investirà alcune centinaia di migliaia di euro per finanziare diversi progetti, come il restauro dei portoni di Palazzo Ducale grazie a un accordo con la Fondazione Civici Musei.

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Durante il suo intervento, Trincia ha proposto una riflessione sul ruolo degli archivi come strumenti per leggere il presente e come incubatori di futuri possibili.

"Gli archivi sono il mio lavoro: ogni volta che ricostruisco una storia, mi sento un animale da archivio. Sono ciò che rendono viva una storia e ti permettono di capire le dinamiche sociali o anche il linguaggio di una determinata epoca. Ma bisogna avere gli occhi per vederli, per guardarli. Non si può essere superficiali, occorre avere tanta curiosità. Anche perché in un archivio come questo, così denso di numeri e di dati amministrativi, trovare storie è complesso. Ma è una bella operazione, molto sfidante".

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