CATEGORIE

Un mondo senza fumo? Il caso Giappone

sabato 19 maggio 2018
3' di lettura

Roma, (askanews) - Un mondo senza fumo forse è possibile. C'è un caso particolare, nel mondo, quello di un paese molto avanzato, il Giappone, che potrebbe fare scuola. In Giappone, infatti, le regole sul fumo di sigarette sono piuttosto rigorose: è ad esempio vietato fumare sigarette all'aperto se non in spazi dedicati. E' però consentita la comunicazione del lancio di prodotti alternativi al fumo tradizionale, come Iqos di Philip Morris o le sigarette elettroniche, e questo sta provocando un costante abbandono, nella popolazione dei fumatori, del fumo tradizionale verso dispositivi a minor rischio potenziale. Lo spiega Germana Barba, Vice presidente Regulatory Strategy and Engagement di PMI "Il prodotto è un grandissimo successo in paesi come Giappone o Corea, che in modo naturale abbracciano le novità tecnologiche in tutti i settori; il prodotto però sta avendo anche un discreto successo in Italia e in altri paesi europei. Ad oggi abbiamo oltre 5 milioni di persone che hanno abbandonato completamente la sigaretta per passare a Iqos. Ogni giorno stiamiamo che diecimila persone abbandonino la sigaretta per passare a Iqos. In Giappone ad esempio le regole consentono a noi e ad altri produttori di comunicare ai consumatori le caratteristiche del prodotto ed infatti la nostra posizione è che in Europa e anche in Italia la comunicazione dovrebbe essere consentita, naturalmente previa la presentazione da parte delle manifatture di dati scientifici che corroborino tali affermazioni". Eric Feldman, professore di Etica medica e Politiche sanitarie all'universtità della Pennsylvania, ha studiato da vicino il modello giapponese. Ecco cosa ci ha detto: "Penso che l'esperienza giapponese può insegnarci che la regolamentazione della promozione di un prodotto nuovo, che allo stesso tempo regoli la presenza dei prodotti tradizionali altri sul mercato, può facilitare l informazione dei consumatori e permettere che, grazia alle loro abitudini di consumo, si spostino verso quel determinato settore emergente . Credo che se si riesce a far questo si può essere abbastanza sicuri che il prodotto sul quale si cerca di informare i consumatori sia la scelta migliore che il consumatore possa fare per la riduzione del danno. Devo dire chiaramente però che la strategia del Giappone è stata involontaria. Non è stata decisa a tavolino. Ci si sono trovati quasi per scommessa e, essendoci trovati hanno anche individuato un sistema di regole che funziona". C'è una relazione, a suo giudizio, fra l'aumento dell'uso di Iqos e la riduzione del consumo di sigarette? "Penso di sì. La maggior parte dei dati raccolti da Japan Tobacco nell ultimo anno hanno registrato un calo del 13% nell uso dei prodotti a tabacco combusto. Ma solo un 4% di riduzione complessiva nell uso di prodotti al tabacco, questo suggerisce che il divario sia formato da consumatori che si sono spostati da prodotti a tabacco a prodotti a tabacco riscaldato. Ci sono alcune prove, per quanto ancora non abbastanza solide, che suggeriscono che almeno una parte di consumatori in Giappone che, abbandonate le sigarette per i prodotti a tabacco riscaldato, lo dicono i dati della Philip Morris, che sono gli unici che ho visto, una volta passati ad Iqos sono rimasti a Iqos, senza tornare alle sigarette o ad altri prodotti".

tag

Ti potrebbero interessare

Almeno 80 civili uccisi in raid su Gaza, missile su Deir el-Balah

Deir el-Balah (Striscia di Gaza), 21 mag. (askanews) - Nelle immagini gli abitanti di Gaza trasportano i feriti e i corpi dei morti all'ospedale Al-Aqsa dopo un attacco aereo di Israele su Deir el-Balah. Secondo quanto riportato dal Washington Post, che cita il ministero della Salute di Gaza e fonti ospedaliere locali sarebbero almeno 82 le persone uccise in diversi raid israeliani in diversi punti di Gaza inclusa Deir el-Balah durante la notte e nelle giornata di oggi, incluse numerose donne e un neonato di una settimana.

"Stavamo vendendo sigarette e altri bevevano caffè, e tutto andava bene, quando all'improvviso un missile ha colpito. Ha fatto saltare in aria tutto e le persone i corpi erano sparsi per strada. Li abbiamo portati qui" ha detto Sarsak, un testimone intervistato dall'Afp.

"Non c'erano uomini della resistenza. Eravamo seduti quando un missile ha colpito il venditore di caffè, che è stato fatto a pezzi. Quasi tutti quelli che erano in strada sono rimasti feriti", ha aggiunto Abd al-Buhaisi, un altro testimone.

TMNews

Trump accoglie presidente Sudafrica, tra accuse di "genocidio bianco"

Roma, 21 mag. (askanews) - Il presidente Donald Trump ha accolto alla Casa Bianca il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa. Dopo una stretta di mano, i due leader si sono diretti nello Studio ovale per un incontro bilaterale, che sarà seguito da un pranzo riservato. La visita di Ramaphosa punta a ricucire i rapporti con Trump ed Elon Musk che in Sudafrica è nato e che dovrebbe essere presente all'incontro, in mezzo alle accuse di "genocidio" che secondo la narrazione sostenuta da Trump e Musk sarebbe stato pianificato dal governo sudafricano nei confronti dei contadini bianchi sudafricani.

Ad accompagnare Ramaphosa a Washington, ci sono due campioni di golf, Ernie Els e Retief Goosen, e l'uomo d'affari più ricco del Sudafrica, Johann Rupert, tutti e tre afrikaner.

L'incontro ha lo scopo di "ripristinare le relazioni" tra i due Paesi, ha affermato alla vigilia il portavoce presidenziale sudafricano Vincent Magwenya. Il patron di Tesla e Space X, uomo più ricco al mondo e stretto consigliere di Trump, è un attivissimo sostenitore delle accuse su quello che ama definire "genocidio bianco", categoricamente respinte da Pretoria. Da quando è tornato al potere a Washington a gennaio, Trump ha fatto del Sudafrica uno dei suoi bersagli preferiti, denunciando la discriminazione razziale che, secondo lui, colpisce la minoranza bianca.

TMNews

Tim Enterprise, competenze e tecnologia per sviluppo digitale Pa

Roma, 21 mag. (askanews) - Il percorso di trasformazione digitale della pubblica amministrazione è certamente in atto. Molto è stato fatto ma tanto resta da fare. Le sfide imposte dall'utilizzo efficace dell'intelligenza artificiale, dal cloud, dalla cybersecurity richiedono competenze e soluzioni avanzate che rispondano alle esigenze di offerta di nuovi servizi. Questi i temi affrontati durante il Forum Pa a Roma, da anni ormai tradizionale appuntamento per il dialogo pubblico privato con la partecipazione di esponenti del mondo delle istituzioni. Una collaborazione quella tra pubblico e privato sottolineata da Quang Ngo Dinh, Ceo di Olivetti che insieme a Tim Enterprise è impegnata in prima linea sui servizi digitali avanzati per la Pubblica amministrazione.

Quang Ngo Dinh, Ceo di Olivetti: "Ogni attore deve fare la propria parte. Ogni attore deve fare un pezzo. Per la prima parte, delle istituzioni, è necessario focalizzare investimenti, fondi nella direzione del digitale. Il digitale ormai è come l'acqua, è dappertutto e serve a qualsiasi cosa e quindi è fondamentale che gli investimenti siano indirizzati per aiutare le pubbliche amministrazioni ad accedere a fondi per investire sul digitale. D'altra parte le pubbliche amministrazioni devono avere il coraggio di investire sul digitale, devono investirci in competenze, quindi non solo soldi perché che i soldi senza la competenza che li utilizza rischiano di essere investimenti che poi non sono produttivi. Quindi c'è tanto investimento da fare e poi siamo noi addetti ai lavori che abbiamo il compito di rendere semplice questa transizione, mettere insieme tutti i puntini e aiutare appunto le pubbliche amministrazioni a governare questa complessità e a ridurre i rischi che inevitabilmente col digitale sono presenti".

Quello che fa Tim Enterprise con la sua piattaforma Ict e con le soluzioni offerte è di favorire lo sviluppo digitale della Pa e delle imprese mettendo loro a disposizione tecnologie protette e sovrane.

Quang Ngo Dinh, Ceo di Olivetti: "Il nostro ruolo è di aiutare la Pubblica amministrazione senza lasciare loro l'onere di governare la complessità. Tim Enterprise è una piattaforma unica in Italia, perché abbiamo tutta la componente di connettività che serve a far muovere i dati del fondamentale, tutta l'infrastruttura cloud non solo ce l'abbiamo ma abbiamo una posizione unica per offrire un cloud sovrano, ovvero un cloud che offre servizi in Italia, dove il dato è protetto ed siamo sicuri che sia sul territorio italiano che per la pubblica amministrazione, in alcuni casi, è necessario, in più lo strato di cybersecurity, perché i dati vanno protetti, e infine anche la componente di Iot un po' più applicativa, come per esempio l'esempio che vedete alla mia spalle, di smart control room di Tim Urban Genius che mette insieme tutte le informazioni con l'intelligenza artificiale per erogare servizi. Quindi quello che noi facciamo è offrire tutti questi strati per permettere alla pubblica amministrazione di concentrarsi sull'utilizzo della piattaforma e non sul governare la complessità della tecnologia e anche per difenderla dai rischi che ovviamente il digitale espone".

Per questo Tim Enterprise sta potenziando la propria rete di data center sempre più necessari per la mole di calcolo da gestire per la Pa e le imprese come ha spiegato Carla Nisio, Head of Cloud4Tim&It, Tim Enterprise: "Tim ha 16 data Center distribuiti su tutto il territorio nazionale collegati da reti ad altissima capacità in questi data Center e alcuni di questi ospita gli hyperscaler Google e Oracle. Questi data Center stanno evolvendo e si stanno ulteriormente sviluppando ed in particolare è in costruzione un nuovo data center nell'area di Roma. Anche l'infrastruttura IT di questi data center sta evolvendo per supportare le nuove applicazioni di intelligenza artificiale, offrendo una capacità computazionale ad elevate performance". "Riguardo ai temi della sostenibilità, Tim Enterprise ha sempre posto particolare attenzione e infatti i data Center hanno le più elevate certificazioni green, primo fra tutti il data center di Milano sud, Milano Rozzano, che ha la certificazione Lead Platinum che sta per Leader in energy and enviromental design".

TMNews

Auto, Altavilla: sbagliato spostare fondi Pnrr da colonnine ricarica

Milano, 21 mag. (askanews) - "E' completamente sbagliato completamente l'approccio perché uno dei problemi principali per cui l'elettrico non si diffonde in Italia è che ci sono poche colonnine per caricarle e noi prendiamo i soldi che erano destinati al Pnrr per fare le colonnine e siccome non siamo stati capaci di farlo, rigiriamo gli incentivi per 39mila macchine, che è meno del 3% del totale immatricolato italiano in un anno". Lo ha detto Alfredo Altavilla special advisor di Byd per l'Europa a margine della presentazione della Dolphin Surf commentando la decisione del governo di spostare circa 600 milioni di fondi Pnrr destinati alle colonnine di ricarica a incentivi all'acquisto di elettriche.

"Mi sembra il volersi tagliare i piedi per evitare la transizione ecologica. Non non non ci vedo proprio la logica, è sbagliato concettualmente. Gli incentivi non possono essere una soluzione momentanea e limitata nel tempo e nei volumi, devono essere una soluzione strutturale e fatta per un lungo periodo a livello europeo altrimenti non li vogliamo, non ci servono", ha aggiunto.

TMNews