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La resa di John McCain: stop alle cure contro il cancro

sabato 25 agosto 2018
1' di lettura

Washington (askanews) - Non lo hanno spezzato sei anni di prigionia in Vietnam, nè due incidenti aerei. Da ex pugile John Mccain è sempre stato bravo ad incassare, anche la sconfitta contro Barack Obama nella corsa alle presidenziali Usa. Ma questa volta pare proprio che per il senatore americano sia arrivato il momento della resa. McCain "ha scelto di interrompere i trattamenti medici" per il glioblastoma, una forma aggressiva di tumore al cervello che gli è stata diagnosticata oltre un anno fa. Lo ha reso noto la sua famiglia in una nota: "In quest'anno John ha superato le aspettative di sopravvivenza. Ma il progresso della malattia e l'inesorabile avanzare dell'età rendono il loro verdetto. Con la sua consueta forza di volontà, ha adesso scelto di interrompere le cure mediche" è scritto nella nota della famiglia. McCain, che compirà 82 anni il 29 agosto, è assente dal Congresso da dicembre, quando il suo ufficio annunciò il suo ritorno in Arizona per "la terapia e la riabilitazione". Il repubblicano fino a quando ha svolto attività politica a Washington si è opposto strenuamente a Donald Trump tanto da far sapere di non volerlo al suo funerale.

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Migliaia al corteo per Gaza: qui l'Italia che non tace. Stop massacro

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Elly Schlein e Giuseppe Conte: "Questa è un'altra Italia - ha detto la segretaria del Pd - un'Italia che non tace come fa il governo Meloni, è un'Italia che invece vuole la pace". "Questa è la piazza dell'umanità contro uno sterminio sistematico che va avanti da 20 mesi con tanti governi, a partire da quello italiano, che stanno facendo finta di non vedere e ancora oggi balbettano" ha aggiunto Conte.

Fratoianni e Bonelli: "A Roma oggi una enorme manifestazione, un'oceanica risposta di popolo". "Siamo qui in piazza perché vogliamo trasformare l'Italia in un presidio di umanità contro l'orrore di Gaza".

In piazza, tra grandi bandiere palestinesi, delle forze politiche organizzatrici del corteo e della pace, slogan come "Palestina libera", striscioni con scritto "Stop al genocidio di Gaza" e "Basta massacro" e dei finti bambini morti avvolti in lenzuola bianche, anche Klaus Davi con una bandiera arcobaleno con la stella di David e una bandiera israeliana.

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Roma, 7 giu. (askanews) - Murray Abraham, l'attore premio Oscar per il ruolo di Salieri in "Amadeus", recentemente nominato ai Golden Globe per "The White Lotus", è uno degli interpreti del film italiano "Milarepa", diretto da Louis Nero, nei cinema dal 19 giugno. Il regista torinese ha lavorato con un cast internazionale, composto fra gli altri da Isabell Allen, Harvey Keitel, Angela Molina, per raccontare una storia ambientata in un mondo post-apocalittico. Protagonista è Mila, una dodicenne, devastata dall'uccisione di suo padre e spinta dalla madre a imparare le arti magiche per mettere in atto una vendetta. Dopo averla portata a termine, però, inizierà un lungo, complesso e faticoso viaggio per redimersi dalle malvagità che ha commesso.

"La protagonista di questo film è una giovane donna, con uno spirito indipendente, giovane. Io sono anziano, ho 85 anni, e solo ora penso di aver iniziato la mia redenzione, mi ci è voluto moltissimo tempo. Lei riesce a farlo da giovane, spero sia un esempio per i giovani, far capire che c'è sempre possibilità di redenzione, speranza, umanità".

Il film è ambientato in un mondo distrutto da ignoranza, guerre, in cui regna l'avidità e lo spirito di vendetta. Qualcosa che, secondo Mr. Abraham, ci ricorda molto il mondo di oggi. "Un'altra cosa che mi è piaciuta di questo film è che mostra un perfetto parallelismo con il nostro mondo, che oggi può essere distrutto dalle armi nucleari. Ma la differenza è un'altra: può essere veramente la fine dell'umanità? Ne continuiamo a parlare ma sembra che nessuno voglia fare niente per evitarla. Purtroppo si continuano a spendere soldi per gli armamenti, invece che in cibo e in arte".

TMNews

COP30, Favero (Globe Italia): Italia ruolo decisivo a Belém

Roma, 7 giu. (askanews) - "Brasile e Italia possono camminare insieme per affrontare le sfide di un presente complicato, soprattutto facendo squadra con i paesi con cui abbiamo legami da decenni, come quasi tutti quelli dell'America Latina", spiega Matteo Favero, Presidente di Globe Italia - Associazione Nazionale per il clima, nel corso del partecipato evento "Per un futuro migliore, impariamo dall'Amazzonia - La UN COP 30 di Belém per un'agenda climatica giusta", organizzato da Globe Italia con il patrocinio di IILA - Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana e dell'Ambasciata del Brasile a Roma e che si è tenuto proprio presso l'Ambasciata a Piazza Navona per costruire un dibattito fra Italia e Brasile in vista dell'appuntamento di novembre in Amazzonia. "Per la prima volta la Conferenza ONU delle Parti sul clima si terrà nel cuore verde del mondo, una delle regioni più vitali per la biodiversità e la regolazione del clima del mondo. Il nostro Paese è anche tra i più biodiversi d'Europa, e con i suoi campioni nazionali e globali nella sostenibilità - specie in America Latina - gioca un ruolo decisivo nei negoziati per combattere il riscaldamento globale e guidare una transizione giusta e solidale per cittadini e imprese. Sostenibilità, tecnologia, media, comunicazione, tutte filiere strategiche del Made in Italy - sono un'occasione di scambio di valore e di rete importanti a favore di una transizione che, in tempi così complicati, deve necessariamente essere in equilibrio per ambiente e umanità, per società e impresa. Da qui la presenza nel nostro incontro, oltreché dell'inviato speciale per il cambiamento climatico del Governo Prof. Francesco Corvaro e dell'On. Fabio Porta, di importanti player globali che danno forza alle relazioni italo-brasiliane legate dal fil rouge della sostenibilità sociale e ambientale, quali A2A, Enel, Tim, Iveco, Coldiretti e Conai". conclude Matteo Favero.

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