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Governo, Salvini ostenta ottimismo: accordo sulle cose da fare

sabato 21 aprile 2018
2' di lettura

Roma, (askanews) - "L'accordo con i 5 stelle è parlare di cose da fare, poi chi le fa...". In queste parole di Matteo Salvini, all'uscita dalle consultazioni con la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, potrebbe esserci la chiave per far partire davvero un governo M5s-centrodestra. Il leader della Lega ha ostentato ottimismo, sia nella dichiarazione all'uscita dal colloquio con la presidente incaricata del mandato esplorativo, sia soprattutto parlando fuori da palazzo Giustiniani. Un ottimismo che sarebbe maturato dopo una telefonata tra Salvini e il leader M5s Luigi Di Maio. "Vogliamo parlare di riforma fiscale scuola e giustizia, speriamo che oggi sia il giorno buono", ha spiegato il leader della Lega. Il quale giudica invece pura tattica le aperture dei pentastellati al Pd: "Penso non sia interesse di nessuno mettere in piedi un governo contro il voto degli italiani - ha detto -. Il Pd è stato punito dagli elettori in tutta Italia, perderà in Friuli e in Molise. Noi vogliamo semplicemente che chi ha vinto le elezioni confrontandosi sulle cose da fare cominci finalmente a lavorare". Quindi Di Maio dovrebbe acconsentire ad un governo con Berlusconi? Secondo Salvini, e in base ai contatti che ci sono stati in queste ore, è questo che dovrebbe accadere e a quel punto "se cadono i veti, si parte, si parla di programma". La tempistica spiegata dal leader della Lega è questa: "Se va come spero, la settimana prossima ci prenderemo un po' di tempo per sederci a un tavolo e ragionare di programmi. La Casellati non lascerebbe il mandato esplorativo perchè domani potrebbe dire a Mattarella che ci sono novità sostanziali e proseguire".

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Istanbul, colloqui russi-ucraini di quasi 2 ore, ci sarà nuovo round

Roma, 16 mag. (askanews) - Alla fine i colloqui di Istanbul fra le delegazioni russa e ucraina, i primi dal 2022, si sono tenuti. Sono durati quasi due ore - secondo il ministero degli Esteri turco - e Mosca si è detta poco dopo "soddisfatta dei risultati ottenuti". Il primo commento è del capodelegazione Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura, il quale ha aggiunto che la Russia è "pronta a continuare i contatti". Possibilità di un nuovo round di negoziati - in linea di principio - confermata anche dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in un post su X.

Le due parti - ha detto ancora Medinsky - metteranno per iscritto nei dettagli le rispettive proposte per un cessate il fuoco, annuncio ribadito anche da Fidan, che su X ha promesso che la Turchia continuerà ogni sforzo per raggiungere "una pace duratura tra Russia e Ucraina".

Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov, ha sottolineato che il gruppo negoziale russo in Turchia è rimasto in costante contatto con il presidente russo Vladimir Putin - il grande assente di Istanbul - che ha ricevuto aggiornamenti online.

Un alto funzionario ucraino - sotto condizione di anonimato - ha affermato che la Russia avrebbe bloccato la partecipazione degli Stati Uniti ai colloqui.

Tra gli accordi raggiunti a Istanbul, per ora, uno scambio di mille prigionieri da ciascuna parte, ha sottolineato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov, presente nella città sul Bosforo, mentre Volodymyr Zelensky ha partecipato a Tirana all'incontro dei leader europei e con i leader di Francia, Germania, Gran Bretagna e Polonia, hanno riferito di una telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump al termine dei colloqui di Istanbul.

TMNews

Pinacoteca di Brera, i busti del Canova per la bellezza ideale

Milano, 16 mag. (askanews) - Pinacoteca di Brera e Banca Ifis riportano a Milano la bellezza ideale di Antonio Canova. Dal 16 maggio 2025, apre al pubblico "La bellezza e l'ideale. La collezione Canova di Banca Ifis e la Pinacoteca Viaggiante", la nuova rassegna interamente dedicata ad Antonio Canova che ha come proprio fulcro i 12 busti dello scultore neoclassico che Banca Ifis ha recuperato e restaurato per portarli, insieme alla Pinacoteca di Brera, per la prima volta a Milano.

Oltre ai 12 busti provenienti dalla collezione di Banca Ifis, il percorso espositivo è arricchito anche dal ritorno a Brera dopo oltre cento anni della Vestale, busto in marmo realizzato da Antonio Canova tra il 1818 e il 1819. A questa, si aggiunge inoltre una serie di piccole riproduzioni in smalto dei dipinti della collezione di Giovanni Battista Sommariva, politico e collezionista d'arte, vicino alle istanze napoleoniche, donate da Emilia Sommariva Seillière nel 1973 alla Pinacoteca.

L'iniziativa, curata da Chiara Rostagno e Valentina Ferrari, consolida la collaborazione tra la Pinacoteca di Brera e Banca Ifis, iniziata lo scorso dicembre con la mostra dedicata a Mario Ceroli, che ha inaugurato gli spazi di Palazzo Citterio.

TMNews

Zelensky da Tirana: Putin ha "avuto paura" di venire in Turchia

Tirana, 16 mag. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto un'azione "forte" dell'Occidente con Mosca, comprese nuove sanzioni, se i colloqui di pace a Istanbul non dovessero produrre una svolta.

Zelensky, parlando davanti ai leader europei riuniti al vertice di Tirana, ha dichiarato: "Avevamo la possibilità di fare passi importanti verso la fine di questa guerra se solo Putin non avesse avuto paura di venire in Turchia". "Ero pronto per un incontro diretto con Putin, sia ad Ankara che a Istanbul - ha aggiunto il presidente ucraino - e non solo per un incontro, ma per risolvere tutte le questioni a mio avviso importanti".

Zelensky ha poi aggiunto che se "dovesse emergere che la delegazione russa inviata per i colloqui è davvero solo di facciata e non può ottenere alcun risultato, il mondo deve reagire". "Se si scopre che la delegazione russa è davvero solo teatrale e non è in grado di produrre alcun risultato oggi... è necessaria una reazione forte, comprese le sanzioni contro il settore energetico e le banche russe", ha affermato.

TMNews

Il Papa: troppi squilibri nel mondo e condizioni indegne di lavoro

Città del Vaticano, 16 mag. (askanews) - "Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la Santa Sede non può esimersi dal far sentire la propria voce dinanzi ai numerosi squilibri e alle ingiustizie che conducono, tra l'altro, a condizioni indegne di lavoro e a società sempre più frammentate e conflittuali". Lo ha sottolineato Papa Leone XIV incontrando in Vaticano in udienza i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

Secondo Papa Leone, che ha ricordato come la stessa scelta del suo nome è stata fatta "pensando anzitutto a Leone XIII, il Papa della prima grande enciclica sociale, la Rerum novarum", occorre , quindi, "adoperarsi per porre rimedio alle disparità globali, che vedono opulenza e indigenza tracciare solchi profondi tra continenti, paesi e anche all'interno di singole società".

TMNews