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Fibra Ottica, Cornetto Bourlot: imprescindibile per competere

sabato 21 aprile 2018
2' di lettura

Roma, (askanews) - "Questo tipo di infrastrutture una volta definite immateriali, oggi digitali siano un elemento di competizione impresindibile sul quale però il nostro paese deve fare una riflessione, che si è assunto attraverso Open Fiber, per cercare di recuperare anche un certo tipo di ritardo". Lo ha affermato il presidente di askanews, Giuseppe Cornetto Bourlot, aprendo i lavori del convegno Italia a Tutta Fibra su scenari e prospettive dello stato della banda larga in Italia e nel mondo. "Se ci andiamo a comparare con gli altri paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti che hanno fatto e vinto la scommessa digitale vediamo come hanno abbandonato l'infrastruttura materiale rispetto a paesi come l'Italia. Porto sempre come esempio quello del treno che unisce New York e Washington. Dovrebbe essere la tratta più importante di collegamento di merci e soprattutto persone, invece rispetto agli standard della capacità della nostra rete di trasporti è assolutamente inefficiente, inefficace e obsoleta. Per Cornetto Bourlot, "oggi che le tecnologie crescenti ci chiedono continuamente nuovo spazio per le autostrade digitali siamo partiti sì con ritardo ma con una intenzione molto forte, come ci dicono i numeri di Open Fiber, con investimenti già stabiliti di oltre 6 miliardi di euro e questo fornisce la misura quantitativa di quello che può essere questo tipo di sviluppo". "Ritengo importante anche il ruolo dell'informazione - ha concluso Cornetto Bourlot - perchè la consapevolezza dell'opinione pubblica non è sufficientemente edotta. Anche perchè si parla sempre tanto, e troppo, di social network, sia in termini positivi, di condivisione, sia negativi per le problematiche ad esempio legate alla privacy. Ma in realtà non si capisce dove deve viaggiare il traffico dati per le aziende con riferimento alla rivoluzione che abbiamo importato dalla Germania dell'Industria 4.0 che necessita di essere fortemente accompagnata da questo tipo di autostrade digitali".

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Berlino, 20 dic. (askanews) - In un mercatino di Natale di Berlino, una piccola folla curiosa si accalca davanti a uno stand: l'attrazione è un robot umanoide di Tesla, che serve popcorn. Ribattezzato "Optimus", dovrebbe essere commercializzato entro un anno e costare circa 20.000 euro.

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"Porte della Speranza" è un progetto promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede in collaborazione con il DAP Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e realizzata dal Comitato Giubileo Cultura Educazione con Rampello & Partners, che lo ha curato. "Creare oggi e dirigere dei monumenti alla speranza, delle porte della speranza - ha aggiunto Davide Rampello - è un segno fondamentale. La speranza è la possibilità dell'uomo di immaginare la vita e abbiamo scelto non solo artisti, ma abbiamo scelto per questo straordinario progetto uomini, artisti, scienziati, uomini di teatro, in modo tale da avere una interpretazione corale di questo fondamentale sentimento".

La porta lignea di De Lucchi non distingue un dentro e un fuori: è un'architettura senza muro, un invito a considerare la trasformazione come un cammino condiviso e non come un gesto isolato. E si inserisce nella visione della Santa Sede verso il luogo carcerario. "Lo spirito dell'anno giubilare - ha concluso il cardinale José Tolentino de Mendonca, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione della Santa Sede - è affermare la speranza, una speranza che deve arrivare a tutti e anche a tutti i contesti, nessuno è escluso da questo messaggio di speranza. Certamente è una realtà molto complessa quella dei carceri, ma è una realtà che, illuminata dalla speranza, diventa un una porta aperta in tante vite".

Dopo San Vittore, Porte della Speranza proseguirà coinvolgendo numerosi autori, chiamati a dialogare con altrettanti istituti penitenziari.

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Fa discutere il ticket di due euro per Fontana di Trevi: "Eccessivo"

Roma, 20 dic. (askanews) - Fa subito discutere la novità che riguarderà Roma nel prossimo anno. Il sindaco Roberto Gualtieri ha ufficializzato quello che si vociferava da giorni: dal primo febbraio 2026 si pagheranno due euro per vedere da vicino la Fontana di Trevi, una delle bellezze più affollate e fotografate dai turisti in visita nella Capitale.

Non solo; la novità riguarda l'accesso ai musei civici e ai monumenti di competenza di Roma Capitale che sarà gratis per tutti i residenti della Città Metropolitana mentre pagheranno un ingresso turisti e non residenti alla Fontana di Trevi e ad altri 5 siti e musei finora gratuiti. Ma la Fontana è quella che fa più discutere: si pagherà l'accesso all'invaso, regolamentando l'afflusso turistico così come durante i recenti lavori di manutenzione. Una novità che non piace a tutti.

"Non dovrebbe essere così, i turisti che vengono da fuori già spendono, già lasciano qualcosa al Comune di Roma, non lo trovo giusto, mi sembra un eccesso". "Da un lato potrebbe essere giusto perché c'è bisogno di pagare la pulizia della fontana, ci sono delle spese, dall'altro penso che la cultura debba essere accessibile a tutti". "Sono a favore - dice invece una turista spagnola - non penso che sia una cattiva idea perché capisco che con questi soldi potranno mantenere la città, che è piena di turisti, e credo che la questione del super-turismo sia molto importante".

Fontana di Trevi registra una media di 30.000 accessi al giorno, con punte di 70.000, per un totale di oltre 9 milioni di visitatori l'anno.

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