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Bologna, New Holland festeggia a Eima i 100 anni di Fiat Trattori

sabato 10 novembre 2018
2' di lettura

Bologna (askanews) - Una grande storia inizia sempre con il primo passo e nel caso di Fiat Trattori si chiama Modello 702. È il primo mezzo agricolo prodotto dalla casa torinese nel 1918, in un Paese appena uscito dalla Prima guerra mondiale, seguito da decine di altri modelli che hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola. Un'eredità secolare, raccolta da New Holland Agriculture, che a Eima, la fiera bolognese delle macchine agricole, viene celebrata con un prototipo che richiama le linee e il colore dell'iconica Serie 90 degli anni Ottanta, e con una produzione limitata di sei modelli attuali. Carlo Lambro, Brand President di New Holland Agriculture: "Lo abbiamo fatto per celebrare i nostri cento anni, per ricreare un legame con la nostra storia, attraverso il colore più diffuso dei trattori Fiat, il famoso rosso terracotta, e perché pensiamo di fare felici tanti appassionati di agricoltura perché alla fine l'agricoltura è fatta di passione". Accanto all'innovazione, che ha portato ad esempio negli anni Trenta alla produzione del primo trattore cingolato d'Europa, nel Dna dell'azienda, che oggi fa parte del gruppo CNH Industrial, c'è l'attenzione continua per il cliente, dallo sviluppo, all'assistenza post vendita, fino a forme di finanziamento tagliate su misura. "Noi siamo partiti piccoli, siamo cresciuti in Italia, siamo diventati primi in Europa, ci siamo allargati nel mondo, ma abbiamo sempre mantenuto un motto che penso ci identifichi, cioè 'Pensa globalmente, ma agisci localmente', perché alla fine l'agricoltura è fatta di realtà locali". Nel futuro c'è l'agricoltura 4.0 con lo sviluppo del trattore a guida autonoma e una progressiva migrazione dal diesel a motori alimentati da combustibili alternativi, come il gas naturale e il biometano, senza escludere l'elettrificazione di alcune funzioni.

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In Vaticano la terza edizione del Business Ethics Summit

Roma, 14 giu. (askanews) - Si è tenuta presso la suggestiva sede della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali in Città del Vaticano la terza edizione del Business Ethics Summit organizzato da CORE. Un evento internazionale dedicato all'etica applicata al mondo del business. Main sponsor dell'iniziativa Axpo Italia e Banca Ifis, academic partner Boston College e content partner Lumsa Human Academy. Il summit ha posto un'attenta riflessione sulle rapide trasformazioni tecnologiche che se da un lato contribuiscono al miglioramento della condizione umana, dall'altro possono portare a disequilibri sociali. Abbiamo parlato con Salvatore Pinto, Chairman of the Board, Axpo:

"L'intelligenza artificiale è uno strumento straordinario, porterà un aumento della produttività assolutamente incredibile, ma anche tanti equilibri. Secondo il World Economic Forum saranno creati 170 milioni di posti di lavoro ma se ne distruggeranno 92 milioni di posti di lavoro. Tra l'altro questo sviluppo non sarà uguale in tutto il mondo e in tutti i posti, quindi assolutamente c'è bisogno di gestire questa situazione. Altrimenti gli squilibri sociali possono portare problemi molto importanti".

Tre sessioni che hanno coinvolto esponenti del mondo aziendale, accademico e istituzionale sulle implicazioni etiche dello sviluppo tecnologico e su come le imprese possano promuovere modelli finanziari inclusivi, che riducano le disuguaglianze, invece, di amplificarle in particolare tra i giovani. È poi intervenuto Brian Smith - Boston College:

"Etica e tecnologia possono andare d'accordo? Possono coesistere? Assolutamente sì. Come riuscirci significa che le persone che progettano e sviluppano la tecnologia devono essere consapevoli dell'etica e progettare in modo etico, considerando questioni legate alla dignità umana e al benessere dell'essere umano nei prodotti che creano. E, in effetti, da un punto di vista educativo, dobbiamo chiederci: come possiamo creare spazi in cui designer, ingegneri del software e chi costruisce le nuove tecnologie possano davvero avere l'opportunità di apprendere l'etica e integrarla nel loro lavoro?".

La domanda è semplice, etica e progresso tecnologico possono andare d'accordo? Abbiamo parlato con Jim Breyer, Founder & CEO, Breyer Capital: "Sono un forte ottimista e credo fermamente che etica e tecnologia possano non solo coesistere, ma anche rafforzarsi a vicenda. Nell'ambito della medicina e dell'intelligenza artificiale, ad esempio, tecnologie come ChatGPT, Grok e altri modelli simili si basano sui dati presenti su internet. Tuttavia, in un campo come la medicina, è fondamentale poter contare su dati affidabili, e quindi non è appropriato, per così dire, incorporare dati generici provenienti dal web per la salute e la medicina.

Dobbiamo utilizzare i dati dei migliori ospedali, delle scuole di medicina, delle riviste scientifiche: queste dovrebbero essere le fonti da cui attingere. Con dati provenienti da fonti affidabili e con la completa fiducia nei dati stessi, non solo si assisterà a una crescita esplosiva, ma si potranno anche trarre conclusioni etiche che aiuteranno le persone a vivere meglio, più a lungo, e a rilevare precocemente molte malattie. La longevità potrà migliorare, sarà possibile diagnosticare in anticipo l'Alzheimer e la demenza, a condizione di avere i dati giusti. Molte delle aziende che sostengo partono proprio da dati medici straordinari."

Etica e tecnologia sono intimamente legate, ma il progresso tecnologico richiede un costante confronto con i principi morali, sempre e comunque a beneficio dell'umanità.

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CMB porta il futuro a Saronno: il nuovo quartiere Milano Nord

Milano, 14 giu. (askanews) - Saronno riparte dal futuro. Presentato il Progetto Milano Nord, ambizioso intervento di riqualificazione urbana firmato CMB che trasformerà l'ex area industriale Pozzi Ginori in un quartiere modello. Dopo anni di abbandono infatti il luogo, diventato nel tempo simbolo di degrado, troverà nuova vita e nuova visione. Una trasformazione su cui CMB punta da sempre nel suo approccio innovativo alla rigenerazione urbana.

Fabio Cambiaghi, Direttore Business Unit Immobiliare CMB, ha dichiarato: "Per CMB la sfida della riqualificazione delle aree, della rigenerazione urbana, è un tema molto importante. Noi lavoriamo per un futuro delle città e dove operiamo, dando nuovi impulsi a quei territori, impulsi che sono in genere di grande qualità e sostenibilità ambientale, sia nelle costruzioni, sia in tutto quello che riguarda la parte pubblica. È chiaro che un'area come questa è un'area abbastanza piccola rispetto ai grandi progetti di rigenerazione urbana, ma mette in collegamento diversi quartieri attraverso il verde, attraverso gli spazi ed i percorsi pubblici".

Spettacoli, street art, sport, con il clou raggiunto con la danza aerea a 30 metri d'altezza a simulare la costruzione di una casa, visto come gesto collettivo, poetico e simbolico. CMB ha voluto offrire alla cittadinanza di Saronno una giornata di svago e di intrattenimento nell'Open Day di presentazione del progetto. L'obbiettivo è chiaro: raccontare il quartiere, le sue potenzialità, la sua vitalità. Presente e futura. Raccontarla soprattutto a chi il quartiere vorrà viverlo, scegliendo il verde e preferendo una vita alternativa a pochi minuti dalla metropoli.

Giorgio Raggi, Responsabile Immobiliare CMB, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "È un intervento di qualificazione urbana che sorge sulla vecchia fabbrica della Pozzi Ginori, noi qui andremo a realizzare 110 alloggi con relativi box e cantina al piano interrato. Si tratta di un intervento in classe energetica A dotato di tutti gli elementi caratterizzanti un intervento di fascia alta di costruzione sul quale verranno realizzate anche una parte importante di opere pubbliche che sono funzionali. I cittadini di Saronno avranno la possibilità di utilizzare un parco che è di corredo a quelle che sono le nuove costruzioni".

L'Open Day non ha voluto solo celebrare il cantiere stesso, diventato per un giorno teatro delle attività. Ha voluto rappresentare il primo abbraccio del nuovo quartiere alla sua cittadinanza. Ai genitori, ai nonni, ai più piccoli, ai lavoratori. A chi darà vita vera alla visione di CMB.

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La dimensione temporale è la prima che si smarrisce, una volta entrati nello spazio dell'azione. Quello che vediamo sembra provenire contemporaneamente dal passato e dal futuro. Ci sono corpi, fin da subito, ma non sono umani, sono qualcosa che forse un tempo era stato umano, ma oggi è un ibrido, una forma forse ancora non conosciuta. Poi arrivano il buio, il vento, un grande angelo, dei minatori e si assiste anche a una sorta di Risurrezione. Ma la rivelazione non arriva e quello che resta addosso, oltre alla perfezione di ogni dettaglio visivo, è il senso di un mistero prodigioso, figlio della dimensione teatrale. Che non ci salva, ma crea arte.

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