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Torbjorn Rodland, un fotografo tra umanesimo e simbologia

sabato 28 aprile 2018
2' di lettura

Milano (askanwes) - Qualcosa di umano: è sempre più spesso questa la sensazione che ci viene convogliata dalla fotografia quando si declina nel campo dell'arte contemporanea. Una "umanità" che è complessa, a volte bellissima, a volte disturbante, ma più spesso, semplicemente, è percepita come corrispondente alla realtà, proprio in quanto oggetto d'arte che la realtà la sa trascendere. Succede qualcosa di simile anche addentrandosi nella mostra che l'Osservatorio di Fondazione Prada a Milano dedica al lavoro del norvegese Torbjorn Rodland, con la mostra personale "The Touch That Made You", emozionante e ambiguo percorso nelle potenzialità di un medium. "Io ho cominciato facendo disegni, con un taglio caricaturale - ha detto Rodland ad askanews - in qualche modo ero interessato ai miti, ai simboli, al subconscio e mi sono avvicinato alla fotografia con questo spirito. Quindi è andata così: ho provato a passare da qualcosa che era molto semplice, legato alla vita di tutti i giorni, a qualcosa che era invece simbolicamente potente". Una simbologia che emerge, discreta ma inesorabile, nelle immagini della mostra, costruite sempre con più livelli di lettura, in una sospensione tra i diversi approcci alla fotografia, concettuale o "realistica", come ha sottolineato anche il co-curatore della mostra, Hans Ulrich Obrist. "In un certo senso - ci ha spiegato - ha trovato una terza via, non c'è troppa soggettività e non c'è troppa oggettività. Penso che questa sorta di ossimoro che c'è nelle immagini ci fa sempre ritornare: è incredibile come si possano sempre riguardare le sue foto. C'è qualcosa in queste immagini di Torbjorn Rodland che riesce sempre a colpirci e a renderle indimenticabili". La sensazione è spesso quella di immagini riprese su un confine, la cui definizione specifica, poi, la può dare soltanto lo sguardo dell'osservatore. "Io - ha aggiunto l'artista - voglio realmente descrivere il mondo, l'oggetto o la persona che ho di fronte: l'elemento descrittivo è molto forte. Ma mi interessa anche l'elemento analitico e la relazione personale che si stabilisce con l'immagine. Perché ogni spettatore porta una storia diversa, un'esperienza diversa che permettono al mio lavoro di prendere vita in modi diversi". "Talvolta queste immagini - ha concluso Obrist - ci fanno pensare a della fotografia commerciale, ma se guardiamo meglio si capisce che c'è sempre un elemento che va altrove. Lui ha lavorato spesso con le riviste, quindi esiste anche come fotografo di moda, ma poi torna sempre nel mondo dell'arte: è un artista che fa questa navigazione con le immagini tra diverse discipline". La mostra di Osservatorio, che presenta anche un allestimento molto intrigante e, per usare le parole dello stesso curatore, "intimo", resta aperta al pubblico fino al 20 agosto.

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Dopo Parigi Merz da Tusk: nuova apertura in rapporti Germania-Polonia

Varsavia, 8 mag. (askanews) - Dopo Parigi, il neo-cancelliere tedesco Friedrich Merz si è recato a Varsavia, una visita che segna una "nuova apertura" nelle relazioni tra Germania e Polonia.

"È con piena responsabilità che dichiaro oggi una nuova apertura, forse la più importante nella storia delle relazioni tedesco-polacche degli ultimi dieci anni", ha dichiarato in conferenza stampa congiunta il primo ministro polacco Donald Tusk, che ha inoltre chiesto al capo del governo tedesco di mantenere l'area Schengen, con i controlli che "dovrebbero essere principalmente rivolti alle frontiere esterne dell'Unione Europea".

"Nel cuore dell'Europa, una stretta collaborazione tra Germania e Polonia deve essere una cosa ovvia. Stiamo lavorando con tutte le nostre forze", ha commentato su X Merz, dopo l'incontro a Varsavia.

Intanto la Polonia ha annunciato che sta "finalizzando" dei trattati di sicurezza con Parigi e Londra, il primo dei quali verrà firmato venerdì 9 maggio a Nancy, in Francia.

TMNews

Seconda fumata nera al Conclave: ancora niente accordo per il Papa

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) - Seconda fumata nera al Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i cardinali sono riuniti da mercoledì 7 maggio per eleggere il nuovo Papa. Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. Una nuova fumata è prevista nel pomeriggio.

TMNews

La giornalista Barabash, 3000 km in segreto per sfuggire a Putin

Roma, 8 mag. (askanews) - Meglio morire che andare in prigione in Russia: è con questo spirito che Ekaterina Barabash, giornalista e critica cinematografica russa accusata di aver denunciato gli orrori della guerra in Ucraina, e che per questo rischiava 10 anni di carcere, è scappata: aiutata da Reporters sans Frontières (Rsf) e da esiliati russi, ha raggiunto Parigi in segreto, quasi 3000 km in due settimane. Ha lasciato dietro di sé in Russia una madre di 96 anni, "sapendo - dice - che non la rivedrò più, ma meglio non rivederla dall'esilio che dalla prigione".

Dopo l'arresto a fine febbraio per "diffusione di false informazioni", era stata messa agli arresti domiciliari in attesa del processo, ma il 13 aprile era scomparsa. I giudici di Putin l'accusavano per dei post sui social media in cui aveva criticato apertamente e duramente l'invasione russa dell'Ucraina e i crimini di guerra commessi. Nata a Kharkiv, in Ucraina, ai tempi dell'Unione Sovietica, Barabash, che ha 64 anni, ha anche un figlio e parte della sua famiglia che risiedono in Ucraina.

"Avevo due, solo due scelte. Dovevo scegliere, in pratica, se lasciare tutto e fuggire, per la libertà, sì, o se lasciare tutto per la prigione. No, così no, ho deciso di scappare, sì. A essere sinceri, ho cominciato a cercare del veleno, sì, del veleno. Se mi avessero presa, no, non andrò mai in una prigione in Russia. Il carcere in Russia, non è vita, è...sapete...è peggio della morte".

Barabash ha parlato della sua fuga durante un incontro con la stampa a Parigi, alla sede di Reporters sans Frontières, l'ong che si batte per la libertà dei giornalisti, e ora presenterà una richiesta di asilo politico in Francia. I dettagli del suo piano di fuga e del suo itinerario non sono stati rivelati. Thibaut Bruttin, direttore generale di Rsf, ha affermato che i piani sono stati cambiati più volte e che l'organizzazione ha più volte temuto che fosse arrestata e perfino uccisa durante l'operazione.

TMNews

Xi Jinping è a Mosca: con la Russia legami sempre più stretti

Milano, 8 mag. (askanews) - Xi Jinping è arrivato al Cremlino per un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Il presidente cinese ha dichiarato che Pechino starà al fianco di Mosca di fronte a "prepotenze egemoniche" durante l'incontro con la controparte russa Vladimir Putin al Cremlino. "Difenderemo con fermezza gli interessi della Cina, della Russia e del vasto numero di paesi in via di sviluppo. Lavoreremo insieme per promuovere un mondo multipolare equo e ordinato e una globalizzazione economica inclusiva e vantaggiosa", ha detto Xi.

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