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Strage a Manchester, testimoni: all'Arena c'era il caos totale

sabato 27 maggio 2017
2' di lettura

Roma, (askanews) - Almeno 22 morti accertati, tra cui bambini, e 59 feriti. E' il bilancio provvisorio della strage di Manchester al concerto della pop star Ariana Grande fornito dal capo della polizia, secondo cui l'esplosione all'Arena è stata provocata da un "attentatore morto suicida". Chi era ad assistere al concerto, soprattutto teenager e genitori che avevano accompagnato i figli a vedere il loro idolo, racconta scene di panico totale. "Alla penultima canzone di Ariana - racconta Stephanie che aveva regalato il biglietto per il concerto alla figlia per Natale - dal soffitto ha iniziato a scendere una pioggia di palloncini rosa, quindi quando abbiamo sentito l'esplosione abbiamo pensato fosse lo scoppio dei palloni". Poi si è scatenato il delirio. "Era difficile uscire, c'era una strettoia, troppe persone che cercavano di fuggire dall'Arena, la gente perdeva scarpe, c'erano telefoni lasciati ovunque". "Volevamo solo uscire fuori il prima possibile, ma per le scale c'era gente che cadeva sopra gli altri, siamo riuscite ad arrivare al piano terra e c'era un fuggi fuggi, una situazione di caos totale - racconta ancora - dovevamo uscire, anche perché a quel punto credevamo che ci fosse qualcuno armato che stesse sparando". Un vero choc per i ragazzi: "Ero cosi spaventata, sono riuscita solo a gridare 'mamma'.... Non riuscivo a sentire bene, avevo un orecchio come bloccato, ero terrorizzata" dice una ragazza. Un'altra mamma che aveva portato la figlia a vedere Ariana, descrive la situazione: "Credo che sia stata più di una esplosione, è stato spaventoso, tutti gridavano, c'è stata una corsa folla verso l'uscita più vicina. La gente piangeva, ed è comprensibile, eravamo tutti traumatizzati per quello che stava accadendo".

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Brignone è rientrata alle competizioni dopo un grave infortunio subito in primavera. Nel 2025 ha conquistato la Coppa del Mondo assoluta ed è tra i portabandiera di Milano-Cortina 2026. "Ringrazio l'arma per i riconoscimenti che mi hanno dato, che è un riconoscimento alla carriera. E anche quello di stamattina lo è stato", ha detto.

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"Siamo arrivati e siamo rimasti sorpresi: ci hanno detto 'uscite, uscite, dobbiamo demolire' - afferma il fratello di un ex abitante del palazzo -. Abbiamo famiglie e beni nelle case. Non ci hanno permesso di portare via nulla: le abitazioni sono state demolite insieme ai mobili. Nessuno può accettare una cosa del genere, né esserne contento".

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"Ho notato che in alcuni momenti siamo stati costretti ad affrettare la dichiarazione congiunta - ha detto il ministro - perché gli Stati Uniti volevano che fosse firmata in tempo per la visita del presidente Trump. Prima è meglio, certo, ma a volte serve fermarsi e discutere a fondo, per fare in modo che ciò che si concorda tenga davvero e venga rispettato".

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