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Al via il G7 di Taormina: chi c'è e tutti i numeri del summit

sabato 27 maggio 2017
2' di lettura

Taormina (askanews) - Il vertice del G7, sotto la presidenza italiana, si svolge su due giorni di lavoro, 26 e 27 maggio 2017. Ospiti del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, i capi di Stato e di Governo di Stati uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Giappone. Alle riunioni partecipano anche i rappresentanti dell'Unione europea. In occasione del secondo giorno di lavoro, si uniranno 5 Capi di Stato e di governo di Paesi africani, oltre a 6 organizzazioni internazionali e africane. In totale i delegati presenti al Vertice saranno circa 2.000. I leader presenti: Paolo Gentiloni (Italia, presidente del Consiglio), Donald Trump (Stati uniti, presidente), Theresa May (Regno unito, primo ministro), Angela Merkel (Germania, cancelliera), Justin Trudeau (Canada, primo ministro), Emmanuel Macron (Francia, presidente), Shinzo Abe (Giappone, primo ministro), Jean-Claude Juncker (Unione europea, presidente della Commissione), Donald Tusk (Unione europea, presidente del Consiglio). La mobilità sarà garantita da una flotta di 150 vetture, oltre a numerosi mezzi elettrici. Il potenziamento delle attività di sicurezza, prevenzione e controllo degli obiettivi sensibili è assicurato da un dispositivo di oltre 7.000 unità di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Forze armate. Nell'ambito degli interventi straordinari connessi allo svolgimento del vertice, inoltre, sarà impiegato un contingente aggiuntivo di 2.900 militari per rafforzare i dispositivi di sicurezza connessi allo regolare svolgimento degli incontri. Sono oltre 2mila i giornalisti italiani e stranieri accreditati per il vertice di Taormina, almeno 1.200 le postazioni dedicate. La stampa radio-televisiva avrà un apposito spazio e potrà contare su 70 box tv e 61 postazioni tv open space.

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Da Porta Metronia a Colosseo, inaugurate stazioni-museo della Linea C

Roma, 16 dic. (askanews) - Una finestrella chiamata "Oculus" che mostra un'angolazione tutta nuova e inaspettata del Colosseo: si trova nella nuova stazione della Metro C Colosseo-Fori Imperiali, inaugurata oggi assieme alla fermata Porta Metronia con il "primo" viaggio della nuova tratta di 4 chilometri compiuto dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il collega alla Cultura Alessandro Giuli e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Le nuove "archeostazioni" sono state realizzate dal consorzio Metro C guidato da Webuild insieme a Vianini Lavori nell'ambito dei lavori commissionati da Roma Metropolitane per conto di Roma Capitale. Con l'apertura di queste due stazioni e 3 nuovi km di linea, il progetto ridisegna la mobilità urbana tra centro e periferia, grazie anche all'interscambio con la Linea B già esistente.

Porta Metronia, a una profondità di 30 metri, si articola su cinque livelli interrati e dal 2026 aprirà al suo interno un museo con una caserma romana emersa dagli scavi nella primavera del 2016. Simona Morretta, Soprintendenza Speciale di Roma e direttrice degli scavi:

"Ci sarà un'inaugurazione futura del Museo Porta Metronia, che accoglie la caserma che abbiamo trovato, delocalizzato e rimontato, sarà probabilmente a pagamento".

La Metro Colosseo-Fori Imperiali si sviluppa su quattro livelli interrati, con una larghezza fino ai 50 metri e una profondità fino a 32 metri: all'interno un progetto museale curato e finanziato invece dal Parco archeologico del Colosseo con la partecipazione dell'Università La Sapienza Università di Roma. Marco Cervone, Construction Manager Opere Civili Metro C:

"Ci troviamo davanti a una domus romana, sono alcune stanze di una domus romana che riguardano una sauna, al centro c'è il braciere e le sedute. Quando abbiamo realizzato il pozzo che ha consentito il collegamento tra la linea C e la linea B è stata trovata questa domus. La parte che hanno voluto riposizionare è questa sauna", ha concluso.

Ad accogliere i Ministri erano presenti Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, Vincenzo Onorato, Amministratore Delegato Vianini Lavori. Presenti anche, tra l'altro, il Commissario Straordinario per l'opera Maria Lucia Conti, l'Assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e il Capo Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale avocante, Alfonsina Russo.

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Una decisione presa anche alla luce della crisi che sta attraversando il settore in Europa: l'obiettivo di zero emissioni nette, che era stato fissato per il 2035, ora diventa di "riduzione del 90%" di queste emissioni, prendendo a riferimento i livelli del 2021.

Dopo il 2035 i costruttori quindi potranno continuare a vendere una quota seppur limitata (circa il 30-35% delle auto, secondo calcoli preliminari) di auto nuove dotate di motori termici o ibridi, rispettando una serie di condizioni, in particolare quella di compensare le emissioni di CO2.

Per il commissario europeo all'Industria Stephane Séjourné, si tratta di un approccio pragmatico che non tradisce gli obiettivi: "L'obiettivo rimane lo stesso, le flessibilità sono in realtà flessibilità pragmatiche alla luce dell'adesione dei consumatori e della difficoltà dei costruttori di proporre sul mercato veicoli 100% elettrici entro il 2035. La Commissione europea ha scelto un approccio che è al tempo stesso pragmatico ma che mantiene i suoi obiettivi e le sue ambizioni climatiche".

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