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Ania, Farina: lavoriamo per garantire a tutti accesso alle cure

sabato 18 novembre 2017
2' di lettura

Roma, (askanews) - Responsabilità civile e sicurezza nelle cure, un tema reso attuale dalla legge 24, un provvedimento che porta il settore assicurativo sul proscenio della sanità. A margine della presentazione del volume "La nuova responsabilità sanitaria e la sua assicurazione" di Federico Gelli, estensore della legge 24, ne parliamo con Maria Bianca Farina, presidente dell'Ania, per capire innanzitutto il punto di caduta del nuovo provvedimento. "Arriva in una situazione che era disastrosa, quindi compie un passo decisivo nella sostenibilità di questo tipo di rischio. Per far si che chi poi è colpito, possa essere sostenuto e supportato". Ma la legge non si limita solo alla risarcimento del danno: "Ancor di più la legge agisce e enfatizza il ruolo della prevenzione. E proprio per questo riesce a superare ed affrontare le difficoltà che prima avevano reso del tutto insostenibile questo settore". C'è ancora della strada da fare? "Tra i temi ancora aperti c'è quello delle tabelle per il rimborso dei danni sulle macro lesioni, c'è il tema del fondo di garanzia e di quanto è a carico degli assicuratori. Quindi di quanto e di come sarà organizzato il fondo". E alla fine del suo intervento alla presentazione del volume, la presidente dell'Ania ha invitato a fare un ulteriore sforzo in tema di sanità integrativa, per rendere il sistema sanitario nel suo complesso sostenibile e accessibile nel lungo periodo. "Quindi replicare lo stesso metodo su un sistema di protezione dal rischio salute. Che significa? Significa fare una partnership pubblico-privato, quindi mettere a fattor comune il lavoro che le assicurazioni possono fare a fianco del sistema pubblico di sanità per ottenere due risultati fondamentali: da una parte mutualizzare la spesa privata, oggi voi sapete che le persone spendono tanto per curarsi, perché i bisogni aumentano e la spesa pubblica sanitaria non può aumentare. Voi sapete che molte famiglie purtroppo oggi non sono in grado di sostenere questo. E dall'altra ottimizzare le risorse in campo. Perché molto della spesa privata va a incidere, cioè viene effettuata per avere delle prestazioni che sarebbero già garantite dal pubblico. Allora serve mettere a sistema i due mondi, altrimenti sprechiamo risorse. Quindi il mio auspicio è che questa legge così importante, per contenuti e per metodo, faccia un po' da apripista per una legge, se posso dire, ancora più importante che è quella che davvero metterebbe in serenità tutti noi per un bene essenziale come quello della salute".

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